DI DAVIDE PAMPANIN
FONTE: CORRIERE DELLO SPORT.IT 18/10/09 ORE 19.00
CATANIA, 18 ottobre - Nel giorno delle prime volte in casa Catania, Gianluca Atzori festeggia il primo successo in A della sua carriera. Una vittoria che consente agli etnei di sbloccarsi allontanando contestazione e venti di crisi. Il presidente Nino Pulvirenti è chiaro: «Abbiamo vinto una partita difficilissima contro una squadra molto chiusa, il nostro portiere non ha dovuto effettuare neppure una parata, abbiamo subito un gol solo a causa di una prodezza di un avversario, eppure a dieci minuti dalla fine c'era chi, invece di sostenerci, ci fischiava. Un atteggiamento simile è incomprensibile. Se si continua così, siamo all'inizio della fine». «Certe cose - aggiunge Pulvirenti - sono successe a Messina nell'anno della retrocessione. Bisogna stare uniti perchè altrimenti non si va da nessuna parte. Questa squadra merita molto di più di quanto non dica la classifica, eppure c'è qualcuno che, in malafede, fa finta di non accorgersene».
ATZORI - Atzori evita di soffermarsi sui fischi: «Preferisco godermi questo risultato e dedicarlo ai genitori di Brian Filipi, mio ex giocatore a Ravenna, scomparso qualche settimana fa, ai miei collaboratori e alla società. Vincere in queste condizioni, quando sai di non poter sbagliare, non era facile, eppure i ragazzi hanno fornito una grande risposta caratteriale». «Il Cagliari - continua Atzori - ci ha fatto gol solo grazie a una giocata straordinaria di Dessena, per il resto non abbiamo rischiato nulla. Non è stata una gara straordinaria sul piano della qualità, ma di assoluta intensità. Adesso che ci siamo sbloccati, potremo giocare con maggiore serenità».RICCHIUTI - Anche per Adrian Ricchiuti è una giornata senza precedenti. L'ex riminese, a 31 anni, può festeggiare, la prima rete in A. «Sono felice per il gol - dice l'argentino - frutto di uno schema eseguito alla perfezione, ma la mia gioia è dovuta soprattutto al fatto che finalmente abbiamo ottenuto la vittoria. Dopo una lunga carriera nelle categorie inferiori, celebrare una rete in Serie A è una soddisfazione non da poco. La cosa più importante, però, è esserci sbloccati. Questo successo ci darà tranquillità. La sostituzione? Ho rimediato una lieve contrattura al flessore, ha fatto bene il tecnico a rimpiazzarmi».ALLEGRI - Il Massimino non porta bene al Cagliari, sempre sconfitto a Catania nelle ultime tre stagioni. L'allenatore Massimiliano Allegri non nasconde il rammarico: «Abbiamo disputato una buona partita, ma abbiamo pagato a caro prezzo alcuni errori. Sul piano della prestazione non ho molto da rimproverare ai ragazzi. Serve, però, un minimo di attenzione in più». «Non è la prima volta - aggiunge l'allenatore dei sardi - che la squadra viene penalizzata da alcune disattenzioni evitabili. Il Catania si è avvicinato alla nostra area solo sporadicamente, ma è stato bravo a trovare il guizzo giusto. Noniostante la partita si fossse incanalata su binari che non ci erano sfavorevoli, non siamo riusciti a finalizzare un paio di offensive propizie e alla fine siamo stati castigati. La lotta per la salvezza? È molto aperta, credo che quest'anno non basteranno 40 punti per mettersi al sicuro».
DESSENA - Elogi unanimi per Daniele Dessena, autore di una prodezza in rovesciata applaudita anche dal pubblico catanese: «Mi hanno detto - commenta il centrocampista - che qui era successo solo con Zico e Zola. Sono onorato di essere in così nobile compagnia, ma devo volare basso. Una rete da centravanti? Non so, diciamo che se provi una giocata così devi crederci sino in fondo e avere la convinzione giusta per azzardarla. È quel che ho fatto io. La reazione di Potenza dopo la mia esultanza? Non volevo offendere nessuno, il mio non era un gesto irrispettoso, ma solo un modo per dire 'mamma mia cosa ho fattò. Se qualcuno si è risentito, mi scuso».