di Orazio Resta
Fonte: lazialità.it
Contro la Sampdoria per ripartire ma anche per sfatare quello che è ormai diventato un vero e proprio tabù: l’Olimpico. Nel suo stadio, infatti, la Lazio non riesce proprio a vincere: fino a questo momento gran parte dei risultati più importanti la squadra biancoceleste li ha ottenuti proprio lontano da Roma.
Lotito aveva giustificato le cadute interne con «l’eccessiva pressione che c’è a Roma». Giusto o sbagliato che sia, i numeri non mentono e parlano di sei gare tra Campionato ed Europa League con un bottino piuttosto magro: 2 vittorie (con Atalanta ed Elfsborg), 3 sconfitte (con Juventus, Salisburgo e Parma) e un pareggio (con il Palermo). Risultati che vanno in controtendenza con il trend di Ballardini, che lo scorso anno quando era alla guida del Palermo aveva fatto dello stadio “Renzo Barbera” la vera e propria inespugnabile roccaforte dei rosanero con ben 14 vittorie, 1 pareggio e 4 sconfitte.
Domenica torna il campionato ed i biancocelesti vogliono ripartire con il piede giusto. Molto dipenderà dagli attaccanti che fino a questo momento non hanno dato l’apporto sperato, soprattutto in casa. Fino a questo momento nelle sei gare interne disputate la Lazio ha segnato sette reti, mentre lontano dall’Olimpico già nove, sempre in sei gare, Supercoppa Italiana inclusa.
Ai biancocelesti mancano soprattutto i gol di Rocchi che, complice l’infortunio, in campionato ha segnato appena una rete. Pochi per un attaccante di razza come lui, da sempre abituato a chiudere le sue stagioni in doppia cifra. Per la Lazio adesso arriva una bella prova del nove. Attesa da un vero e proprio tour de force, che la vedrà impegnata ogni tre giorni da qui alle prossime tre settimane, giocherà due gare di fila in casa: domenica contro la Samp e il giovedì successivo in Europa League contro il Villareal. Due sfide delicate che diranno molto sul futuro sia in campionato ma soprattutto in Europa della truppa di Ballardini.