di Marco Spinelli
fonte: L'arena
l vecchio volpone ha colpito ancora. Il vecchio volpone è Giampiero Ventura, uno che ne ha viste troppe per prendersi ancora sul serio. Uno che prende il calcio con la leggerezza che serve, ma con altrettanta serietà, al momento di tirar le somme. I numeri parlano chiaro, anche se non sempre dicono tutto. I numeri dicono, ad esempio, che quella di Ventura è la miglior difesa del campionato, assieme alla Fiorentina. Sissignori, Gillet finora ha subìto la miseria di 4 gol in 7 partite. Praticamente imperforabile. Un motivo in più, per temere la sfida di domenica contro una squadra bravissima a difendersi, spettacolare quando riparte
Numeri che non si vedono. La frase più gettonata? Facile, questa: "Le squadre di Ventura giocano un calcio bellissimo". Se n'è accorta l'Inter, alla prima, quando ha rischiato grosso. Se n'è accorto ancora di più il Milan, che di fronte al Bari ha subìto una rumba micidiale. "Avessimo segnato la metà dei gol sbagliati..." scherza spesso Ventura. Il Bari fa male, quando lo lasci ripartire. "Questa è una squadra che devi affrontare nella maniera giusta" spiega Di Carlo. Come? "Se gli dai lo spazio e il tempo per ripartire, questi ti fanno molto male. I rimedi? Due, ma devi esser bravo ad attuarli. O li pressi molto ‘alti’ per impedire loro di rigiocar palla, oppure te ne stai "basso", senza lasciare loro campo per le loro manovre". Morale della favola, sarà una partita a scacchi, magari molto tattica, molto d'attesa. Così, il Bari ha costruito la sua classifica, segnando poco (rispetto a quanto produce), ma prendendone ancora meno
Il ruolo di Pinzi. Fondamentale lo è sempre, stavolta lo sarà ancora di più. Toccherà a lui rompere l'anima a tutti sulla trequarti. In particolare a Donati, ex Milan ed ex Celtic, che ha preso in mano il pallino del gioco e che è il direttore d'orchestra di Ventura. La riconferma di Pinzi trequartista prelude alla riconferma dell'undici che può essere definito ‘titolare’. Difficile pensare che Di Carlo pensi a qualche correttivo in una squadra reduce dal blitz di Cagliari e decisa a cambiare marcia anche al Bentegodi. In attacco, la coppia Bogdani&Pellissier è quella che offre maggiori garanzie per dare l'assalto ai baby di Ventura: Bonucci&Ranocchia, giovani e forti, la coppia rivelazione di questo avvio di stagione. L'albanese sarà fondamentale anche per la stazza fisica, per quel lavoro ‘sporco’, al servizio della squadra, che di solito gli riesce molto bene. A Cagliari, in realtà, Bogdani è andato a fari spenti, ma molto dipenderà proprio da lui, dalla sua voglia, dalla sua partecipazione
Prova di maturità. Lo sarà, questo è fuori discussione. Mai come stavolta, infatti, il Chievo ha l'opportunità di piazzarsi nel salotto buono, a un passo dalle grandissime. Un'occasione mancata, ad esempio, con l'Atalanta. Se pensiamo che il Chievo è a 11 e la Juve a 14, ad esempio, è inevitabile il rimpianto per qualche punto lasciato per strada. Il campionato non si decide domenica, ma ci sono occasioni irripetibili, che ti possono indirizzare un'intera stagione. Passa il treno, meglio salirci sopra e farsi poi trascinare. In questo senso, battere il Bari darebbe ancora più forza al colpaccio di Cagliari. Ma il match di domenica offrirà risposte importanti anche a livello psicologico. Il Chievo è chiamato a interpretare senza errori una partita delicata, che sembra facile solo sulla carta. Un po' come quella con l'Atalanta, ma con un superiore coefficiente di difficoltà. Superare l'esame, equivale, probabilmente, al visto per una stagione diversa da quella di cui tutti continuano a parlare. Serve un colpo d'ala, un segnale, un colpo forte lanciato al campionato
Paura di volare? Il pericolo esiste, non sarebbe la prima volta, né certamente l'ultima. La prima resistenza che il Chievo deve vincere è quella che avverte dentro di sé. È nato per inseguire, non è facile cambiare pelle e cominciare a scappare. Ha cominciato con l'idea fissa della salvezza, è troppo presto per pensare ad altro. Ma su questa sottile linea psicologica si gioca molto, in queste due-tre partite. Se ha dentro valori forti, se ci crede fino in fondo, tra Bari, Milan, (Catania, fuori casa) e Udinese, deve trovare la forza di provarci. Quattro partite (tre in casa) per capire senza dubbi, da che parte stare. La questione è tecnico-tattica, ma anche mentale. "Noi dobbiamo essere bravi a non perdere le nostre caratteristiche" ammonisce sempre Di Carlo. "Umiltà, intensità, sacrificio, niente voli troppo alti e niente sogni proibiti". Il Bari è la squadra peggiore da affrontare adesso. Per chi avesse dubbi, chiedere, nell'ordine, a Mourinho e Leonardo