di Marco Spinelli
fonte: L'arena
Come la Juve, al secondo posto tra chi da un anno all'altro ha cambiato pelle e soprattutto musica. Come la Juve, peggio solo della Samp del vecchio amico Delneri, che viaggia sola soletta in vetta a questa speciale classifica. La Samp viaggia a più 12, per ora irraggiungibile, ovviamente. Neanche il Chievo, però, se la passa male. La squadra di Mimmo Di Carlo è a più 5, dato che suscita considerazioni decisamente positive. Un anno fa, la squadra allora di Beppe Iachini, aveva totalizzato 6 punti e cominciava a mandare segnali di fumo preoccupanti. Oggi, con 6 punti, il Chievo sarebbe al quart'ultimo posto, tanto per essere chiari. Il fatto poi di essere in compagnia della Juve è sempre confortante. Sarà anche vecchiotta, ma è pur sempre una Signora, no?
Cifre alla mano, il Chievo ha la grande opportunità di dare un ulteriore colpo d'acceleratore, rispetto a quanto accaduto un anno fa. Proprio all'ottava, infatti, la squadra di Iachini cominciò il suo irreversibile declino. Sconfitta a Cagliari, poi ancora dalla Lazio, ebbe il suo canto del cigno a Palermo, surclassata e mai in partita, fino all'inesorabile decisione del campio di panchina. Oggi c'è un'altra realtà e, soprattutto, un'altra squadra. Attesa da impegni difficili, ma in grado di affrontarli dall'alto di una condizione fisica, atletica e psicologica, completamente diverse. Il Chievo di un anno fa, infilò 6 sconfitte di fila (le tre di Iachini, più le prime 3 di Di Carlo) prima di dare un segnale, peraltro timido, espugnando Udine con un colpo di mano. Il che lo portò ad essere a quota 9 dopo 14 giornate. A 10 dopo la diciassettesima, a 13, dopo il giro di boa e il successo sul Napoli
Arriva il Bari, poi il Milan, quindi il viaggio a Catania, prima di ospitare l'Udinese. Tre partite su quattro al Bentegodi, ecco perchè adesso serve un'accelerata in casa. Finora, il Chievo di Mimmo Di Carlo ha fatto le cose migliori lontano dal Bentegodi, mentre in casa ha vinto col Genoa, pareggiato con l'Atalanta e perso con la Lazio. Un ruolino di marcia accettabile, ma che offre comunque margini di miglioramento notevoli. Sfruttare meglio il fattore campo, equivarrebbe (in vista del Bari) a capitalizzare al massimo le attitudini ai colpi d'ala in trasferta. L'ultimo, quello di Cagliari
Uno guarda la classifica, pensa al Chievo di un anno fa, al suo strepitoso rush finale e dice, "tutto regolare, no?". Invece no, diamo a Di Carlo quello che gli spetta. "Siamo ripartiti dalle nostre certezze, in fondo il gruppo era quello che ha finito la scorsa stagione, con innesti di qualità, che non l'hanno stravolto" spiega spesso Di Carlo. La realtà è che società e tecnico hanno scelto di ripartire dalle consolidate certezze. Fino a «difendere» il gruppo dagli assalti e dalle tentazioni del mercato. Il capitolo Pellissier è solo il più significativo. Ma lo stesso «recupero» di Pinzi, la dice lunga sulla filosofia di Sartori, sposata in pieno a quella di Di Carlo. Piuttosto che salti nel buio, meglio riconfermare il gruppo (ricordiamo anche Sorrentino e Yepes, Rigoni e Marcolini) e ricominciare. Ma Di Carlo ha azzeccato i tasti giusti da premere, soprattutto sotto il profilo psicologico. Il rischio, dopo la cavalcata miracolosa della salvezza, era quello di ripartire con l'aria svagata e un po' di supponenza. "Nessuno ci regala niente, le vittorie non arrivano mai dal cielo". Parole e musica del vecchio Mimmo
L’ex Allegretti punta su Granoche. Giusto in tempo per affrontare il passato. Superato l'infortunio, Riccardo Allegretti si è messo a disposizione di Gil Ventura. Lui ci tiene ad esserci. Il Chievo è ricordo lontano. Per certi versi dolce. Il centrocampista biancorosso, però, ha voglia di tornare in fretta protagonista. Certe occasioni capitano poche volte. E allora è meglio prenderle al volo. "Sto bene - racconta Allegretti dalle colonne del sito biancorosso - sono a disposizione finalmente. Sono contento di aver risolto i miei problemi fisici e di essere tornato a lavorare con il gruppo. Adesso, decidere se, quando e dove farmi giocare spetta al mister. Io però, ripeto sto bene e per la partita contro il Chievo sono a disposizione". C'è grande rispetto per la squadra di Mimmo Di Carlo, protagonista di un inizio di stagione sicuramente positivo: "Non sarà una gara facile, loro giocano insieme da tanto tempo. Sono ben organizzati in campo e hanno un buon gioco riescono a sfruttare al meglio le loro caratteristiche. Dovremo stare molto attenti e fare il nostro gioco quello che finora ci ha contraddistinto. In settimana abbiamo lavorato tanto e studiato situazioni tecnico tattiche per metterli in difficoltà. Ora abbiamo ancora qualche giorno per lavorarci poi vedremo"
Oggi il simbolo del Chievo è più che mai Pellissier. Per Allegretti, però, suona riduttivo sintetizzare in un solo giocatore la grande forza dei gialloblù: "Loro hanno tanti buoni giocatori. Certamente Sergio è il pericolo numero uno, è un attaccante che sa metterti in difficoltà. E' uno che fa della velocità e della forza i suoi punti migliori. Poi però ci sono anche altri giocatori. Granoche ad esempio è un ottimo giocatore, è temibile. Poi c'è Marcolini e tanti altri. Sarebbe bello vincere a Chievo contro una diretta avversaria per la salvezza. Significherebbe superare un bel banco di prova ma vincere non farebbe cambiare comunque i nostri obiettivi e ci farebbe restare con i piedi per terra. Dovremo stare attenti al Chievo ma dico soprattutto che è il Chievo a dover stare attento al Bari"