di Marco Spinelli
fonte: Corriere di Verona
C’è chi va indietro nel tempo e c’è chi si affida a Padre Pio. Come il Chievo, che sfoglia l’archivio con gli occhi lucidi. Come il Bari, che giovedì scorso ha fatto capolino al santuario di San giovanni Rotondo dedicato al frate di Pietralcina. Sarà perché vanta pochi santi in paradiso, come sussurrano maliziosi a Veronello, ma il club della Diga, nella settimana del primo confronto in serie A contro i pugliesi, guarda in basso, anzi indietro, a quel 1° giugno 2008, quando festeggiò al Bentegodi il ritorno tra le grandi (matematicamente conquistato la settimana precedente a Grosseto) pareggiando proprio contro il Bari per 2-2 e issandosi al primo posto. Uno dei tanti ‘miracoli’ della favola clivense, appena un anno dopo la retrocessione in serie B
Sono trascorsi sedici mesi, sulla panchina del Chievo siede Mimmo Di Carlo, che di miracolo ne ha già collezionato uno l’anno scorso, con una salvezza che pareva impossibile. Il Bari di Ventura è la sorpresa d’inizio torneo: se n’è reso conto soprattutto il Milan, che ha dovuto subire a San Siro la furia dei pugliesi, con l’unica consolazione di essere riuscito a strappare un pareggio a reti inviolate