di Marco Fundonifonte: Gazzetta Di Modena
Il Sassuolo ottiene il massimo col minimo sforzo. Basta un gol di Riccio nel recupero del primo tempo per piegare un Cittadella generoso ma spuntato e tornare alla vittoria al Braglia dopo un mese e mezzo. Tre punti che fanno morale in vista della trasferta sul campo del Frosinone, primo della classe con sole quattro lunghezze di vantaggio sui neroverdi.
Il Sassuolo torna a brindare al Braglia. Lo fa senza gloria, strappando una vittoria tanto striminzita quanto preziosa per morale e classifica. In attesa del bel gioco, l'undici di Pioli dà una dimostrazione di cinismo capitalizzando l'unica occasione da gol, traversa di Salvetti a parte. Per i veneti si tratta della terza sconfitta in trasferta per 1-0 e, ad accentuare l'amarezza, c'è la rabbia per un rigore (spinta di Magnanelli su Manucci) non concesso da Candussio.
LE SCELTE. Com'era nell'aria l'acciaccato Martinetti si accomoda in tribuna ma Pioli non rinuncia a un atteggiamento offensivo con le tre punte (anche se Quadrini in realtà fa il pendolo) e Salvetti in mezzo, con Riccio e Magnanelli a far legna. In difesa torna Gorzegno mentre Consolini viene preferito a Rossini. Il Cittadella di Foscarini è privo delle punte titolari Ardemagni e Iunco, tocca a De Gasperi e Curiale. A centrocampo Carteri vince il ballottaggio con Castiglia.
POCO APPEAL. Chi si attende una risposta del pubblico sassolese alle statistiche della Lega sulle presenze casalinghe (dove il Sassuolo occupa, dopo 10 turni, il penultimo posto) resta deluso. Va bene che il Cittadella non ha appeal, ma al botteghino si è andati al di sotto della media: 2493 contro 2725.
SOLO NOIA. La partita, va detto, non aiuta a destare entusiasmi. Il Sassuolo temporeggia, fatica a fare gioco e il Cittadella prova timidamente ad osare sfruttando gli spazi che si aprono a centrocampo. Pettinari chiama per due volte all'intervento Bressan (con discreto coefficente di difficoltà) poi è Curiale a sparare a lato da buona posizione. Ce n'è abbastanza perchè Pioli inizi a preoccuparsi anche perchè l'encefalogramma del suo Sassuolo è piatto.
RICCIO PUNGE. Al 39' l'elettroshock: punizione di Quadrini, inzuccata di Zampagna e deviazione aerea ravvicinata di Salvetti con palla che si stampa sulla traversa a Villanova battuto. I neroverdi si animano e al primo minuto di recupero passano con Riccio, che irrompe su una »spizzata« di Zampagna fulminando il portiere veneto di destro.
TRE SU TRE. Per l'ex centrocampista del Piacenza si tratta del gol numero tre in campionato. Tutte reti messe a segno al Braglia e coincise con altrettante vittorie interne: 2-0 al Crotone, 2-1 alla Triestina e ieri. Di questo passo il Ringhio neroverde può ambire a battere il suo record personale di gol in una stagione stabilito nel 2003/2004 con 7 centri.
RIGORE: SI O NO? Nella ripresa, se possibile, sotto il profilo delle emozioni accade ancora meno della prima frazione, dando parzialmente ragione a chi se n'è rimasto a casa. Da segnalare solo un paio di conclusioni fuori bersaglio del solito Pettinari e un rigore reclamato da Manucci per una spinta in area di Magnanelli. Buon per il Sassuolo che Candussio lasci correre. E i neroverdi? Tanto possesso palla e zero tiri verso lo specchio della porta avversaria. Solo capitan Piccioni prova a chiudere il match nel finale con un'inzuccata che sorvola la traversa per una questione di centimetri. Da segnalare l'ingresso di Titone, attaccante rapido, prezioso soprattutto nel pressing sui portatori di palla avversari.
FIDUCIA. Oltre ai tre punti intascati ci sono un altro paio di motivi per archiviare positivamente questo sabato calcistico. In primis la classifica sempre più corta (anche se mancano i quattro recuperi di martedì con l'Ancona »virtuale« capolista) che vede i neroverdi di Pioli a sole quattro lunghezze dal Frosinone. Per rendere ancora meglio l'idea dopo 11 partite ci sono ben 14 squadre racchiuse in soli 7 punti. L'altro aspetto positivo riguarda la difesa neroverde che, per la seconda partita consecutiva, non ha subito reti.
LE SCELTE. Com'era nell'aria l'acciaccato Martinetti si accomoda in tribuna ma Pioli non rinuncia a un atteggiamento offensivo con le tre punte (anche se Quadrini in realtà fa il pendolo) e Salvetti in mezzo, con Riccio e Magnanelli a far legna. In difesa torna Gorzegno mentre Consolini viene preferito a Rossini. Il Cittadella di Foscarini è privo delle punte titolari Ardemagni e Iunco, tocca a De Gasperi e Curiale. A centrocampo Carteri vince il ballottaggio con Castiglia.
POCO APPEAL. Chi si attende una risposta del pubblico sassolese alle statistiche della Lega sulle presenze casalinghe (dove il Sassuolo occupa, dopo 10 turni, il penultimo posto) resta deluso. Va bene che il Cittadella non ha appeal, ma al botteghino si è andati al di sotto della media: 2493 contro 2725.
SOLO NOIA. La partita, va detto, non aiuta a destare entusiasmi. Il Sassuolo temporeggia, fatica a fare gioco e il Cittadella prova timidamente ad osare sfruttando gli spazi che si aprono a centrocampo. Pettinari chiama per due volte all'intervento Bressan (con discreto coefficente di difficoltà) poi è Curiale a sparare a lato da buona posizione. Ce n'è abbastanza perchè Pioli inizi a preoccuparsi anche perchè l'encefalogramma del suo Sassuolo è piatto.
RICCIO PUNGE. Al 39' l'elettroshock: punizione di Quadrini, inzuccata di Zampagna e deviazione aerea ravvicinata di Salvetti con palla che si stampa sulla traversa a Villanova battuto. I neroverdi si animano e al primo minuto di recupero passano con Riccio, che irrompe su una »spizzata« di Zampagna fulminando il portiere veneto di destro.
TRE SU TRE. Per l'ex centrocampista del Piacenza si tratta del gol numero tre in campionato. Tutte reti messe a segno al Braglia e coincise con altrettante vittorie interne: 2-0 al Crotone, 2-1 alla Triestina e ieri. Di questo passo il Ringhio neroverde può ambire a battere il suo record personale di gol in una stagione stabilito nel 2003/2004 con 7 centri.
RIGORE: SI O NO? Nella ripresa, se possibile, sotto il profilo delle emozioni accade ancora meno della prima frazione, dando parzialmente ragione a chi se n'è rimasto a casa. Da segnalare solo un paio di conclusioni fuori bersaglio del solito Pettinari e un rigore reclamato da Manucci per una spinta in area di Magnanelli. Buon per il Sassuolo che Candussio lasci correre. E i neroverdi? Tanto possesso palla e zero tiri verso lo specchio della porta avversaria. Solo capitan Piccioni prova a chiudere il match nel finale con un'inzuccata che sorvola la traversa per una questione di centimetri. Da segnalare l'ingresso di Titone, attaccante rapido, prezioso soprattutto nel pressing sui portatori di palla avversari.
FIDUCIA. Oltre ai tre punti intascati ci sono un altro paio di motivi per archiviare positivamente questo sabato calcistico. In primis la classifica sempre più corta (anche se mancano i quattro recuperi di martedì con l'Ancona »virtuale« capolista) che vede i neroverdi di Pioli a sole quattro lunghezze dal Frosinone. Per rendere ancora meglio l'idea dopo 11 partite ci sono ben 14 squadre racchiuse in soli 7 punti. L'altro aspetto positivo riguarda la difesa neroverde che, per la seconda partita consecutiva, non ha subito reti.