RABBIA SORRENTINO: “NESSUN MIRQACOLO, DEVO SOLO PARARE”

Posted by Pubblicato da Marco Spinelli On 18:46


di Marco Spinelli
fonte: L'arena


Forse ha ragione lui. “Vi avevo abituato troppo bene”. In passato qualcuno aveva proposto di farlo santo. Subito. Stefano Sorrentino ha regalato magie in serie. Parate da ricordare. Prodezze da campione. Non a caso il suo nome nella finestra estiva del calciomercato era stato accostato a grandi club come Roma e Genoa. Insomma, inconsciamente ci si aspetta da Stefano sempre il grande intervento. Lui può, lui lo sa fare. Ma qui nasce il problema. L'abitudine gioca brutti scherzi. E quando, allora, Sorrentino para bene o para normale non sembra essere il solito portiere. Magari ci può stare anche una flessione. La verità, si sa, sta sempre nel mezzo. Ma quando vieni battezzato come campione, la mente di chi guarda ti chiede sempre qualcosa di più. E dopo la sfida con il Bari è successo proprio questo. Due gol sul groppone. Due super parate su Meggiorini e Alvarez. Dici: è andata benino

Lo sfogo del numero 1. Poi guardi i giudizi, e scopri che magari per molti osservatori la tua prestazione presenta più ombre che luci Sorrentino, allora, si mette a parare anche la critica. Lo fa con pacatezza. Espone le sue ragioni. “Quello che ho letto è l'opposto di quello che penso io. Da diverse settimane, pur avendo la seconda o terza difesa del campionato - in realtà hanno fatto meglio del Chievo Bari, Fiorentina, Inter, Samp e Juve - vedo che si mira a cercare sempre le cose storte che succedono. Per quanto mi riguarda: sono pagato per parare, per i miracoli bisogna andare in chiesa. Probabilmente vi ho abituati bene io, visto che in passato di miracoli ne ho fatti molti”. E forse è davvero questo il punto. Il livello di prestazione resta buono. Ma quando in passato il portiere ha sfoderato la giocata ‘monstre’, ha paradossalmente segnato il suo livello di rendimento spostandolo verso l'alto

Altra riflessione di Sorrentino: “Io sono sempre stato molto critico nei miei confronti. Penso si possa sempre migliorare. E quindi lavorerò sui dettagli. Va detto, anche, che quando prendi un gol, a volte ci si deve soffermare sulla bravura degli altri. O su un altro aspetto: la rete subita è conseguenza di più errori. Si parte dall'attaccante, fino ad arrivare al portiere”. Oggi, tra l'altro, il Chievo vive un periodo strano. “Già. Agli altri basta un tiro in porta per fare gol, a noi ne servono parecchi. Contro il Milan farcito di campioni dovremo limitare al massimo le sbavature. Ma questo lo sappiamo già”

Maledetta pagella. Ripesca ricordi il portiere gialloblù, legati alle ultime ‘pagelle’ attribuitegli dai giornali. “Mi sono visto rifilare un cinque anche senza prendere gol. A volte resto a bocca aperta. Ad alcuni colleghi basta sfoggiare una parata per meritare il titolone il giorno dopo. Io non voglio certo andar dietro ai giornali, ma sembra che a volte nella valutazione della mia prestazione vengano accantonate le parate e finiscano in emersione solo i gol. Io comunque so cosa fare per migliorarmi»”. Ultima rintuzzata. La critica ha avanzato una perplessità. Forse Sorrentino è meno sicuro della passata stagione? Magari è solo un'impressione. Stefano risponde a tono: “Se sono meno sicuro adesso e abbiamo la terza difesa del campionato, figuriamoci quando acquisierò di nuovo la sicurezza. Vado avanti per la mia strada, continuo a lavorare sodo per me e per il Chievo. Considero queste valutazioni come uno stimolo”. E contro il Milan ne serviranno molti. Al Bentegodi arrivano Ronaldinho e la banda dei campioni rossoneri. Stefano si prepari a fare miracoli