di Orazio Resta
Da quello 0-0 con il Trabzonspor del 2003 è passato parecchio tempo, ma la cittadina di 48.000 abitanti del levante spagnolo non si è mai dimenticata delle sue umili origini. Da allora però, ha risposto presente ogni anno tranne uno in Europa (il 2006/07). Ha eliminato anche squadre italiane più quotate come l’Inter (2005/06) e la Roma (2003/04).
Il Villarreal che arriva giovedì sera non è l’avversario che ci si sarebbe potuto aspettare ad inizio stagione. Almeno non nei numeri. Ultimo in classifica, con 3 punti, frutto di 3 pareggi in 7 gare, 5 gol fatti e 10 subiti, una media gol a dir poco scandalosa (0,71 a partita), visto il ricco potenziale offensivo: Nilmar (l’acquisto più caro della storia del Sottomarino), Rossi e Llorente hanno segnato 46 gol in tre nell’ultima stagione. Quest’anno però la stella italiana è l’unica punta ad essere andata a segno finora in campionato e questo preoccupa non poco Ernesto Valverde, che ha sempre pensato ad un Villarreal più offensivo sin dall’inizio. L’ex allenatore e giocatore dell’Athletic Bilbao aveva previsto pochi cambi rispetto a Manuel Pellegrini: pressing alto e ancora più profondità sulle fasce. “Voglio una squadra aggressiva, in cui le linee siano compatte e in cui si salga sempre a fare pressing”, aveva illustrato all’inizio del suo mandato. Il copione fin qui non ha funzionato. Forse Valverde paga il fatto di doversi riadattare al campionato spagnolo, dopo aver centrato la doppietta con l’Olympiacos in Grecia l’anno scorso. I livelli dei due campionati sono totalmente differenti. Forse paga anche le troppe aspettative di inizio stagione: il 2009/10 per il Submarino sarebbe dovuta essere la stagione più importante della propria storia, quella della consacrazione, magari con un primo trofeo. Forse paga anche un po’ di sfortuna, come contro il Deportivo La Coruña: una partita che il Villarreal non meritava assolutamente di perdere. Dopo un primo tempo in cui la squadra si era vista poco, riemergeva nella ripresa, schiacciando il Depor nella propria metà campo e vedendosi anche annullare un gol fantasma. Infine, Valverde paga sicuramente la discontinuità di Senna, pilastro del centrocampo di Pellegrini. In più, perdere a Jerez de la Frontera domenica contro il neopromosso Xerez (con polemiche sulla direzione arbitrale) non è stato il massimo della vita: Valverde rischiava prima di quella partita, figuriamoci adesso. Ma non sarà facile trovare un sostituto: il presidente Fernando Roig aveva già fatto un sondaggio per Luis Aragonés, il tecnico campione d’Europa, che però ha gentilmente declinato l’invito. Ha così voluto vedere direttamente i giocatori di persona proprio ieri per spronarli ad andare avanti e a fare bene. Che altro fare? Almeno per ora l’unica soluzione è quella di continuare a fidarsi di Valverde, nella speranza che prima o poi la squadra inizi a macinare punti, oltre che gioco. Una situazione disperata da cui il Villarreal conta di uscire quanto prima. Ecco perché oggi più che mai il Submarino può essere un avversario ancora più pericoloso.
In basso, scansioniamo gli uomini più importanti del Villarreal.
ERNESTO VALVERDE (45 anni)
Il suo obiettivo ad inizio stagione era perlomeno quello di eguagliare il record di Pellegrini. Ha guidato l’Espanyol alla finale di Coppa Uefa nel 2007 e adesso vuole provare a vincerla con il Villarreal. Sarà dura, anche se non esclude che pure una Coppa del Re non sarebbe poi così male, visto che, se escludiamo l'Intertoto del 2003 e del 2004, la bacheca dei gialli è ancora vuota.
SANTIAGO CAZORLA (24)
Ala – 1,69 m/66 kg
Il leader affermato di questa squadra. L’ha dimostrato quando ha rifiutato un’offerta del Real Madrid l’anno scorso. Lì sarebbe stato uno come tanti, qui invece è quello che spesso e volentieri si carica sulle spalle la squadra nei momenti di difficoltà. Andare al mondiale in Sud Africa e vincere un trofeo in questa stagione sono i suoi obiettivi principali. Al momento è il miglior marcatore della squadra in Europa con 5 gol realizzati, tutti in Uefa.
MARCOS SENNA (33)
Centrocampista – 1,78 m/76 kg
Un palmarés transatlantico con un campionato nazionale brasiliano (1999), due statali (1999, 2001), un mondiale per club (Corinthians 2000) e un Europeo (2008). Il suo valore è fondamentale in mezzo al campo, anche se a volte sembra mancargli la continuità.
DIEGO LOPEZ (28)
Portiere – 1,96 m/87 kg
L’anno scorso è arrivato solo 7° nella classifica dei portieri (premio Zamora), ma aveva sfoderato comunque delle buone prestazioni. Terzo portiere della nazionale spagnola, è sinonimo di affidabilità e sicurezza. Se le cose là dietro non vanno non sembra proprio sua la colpa.
SEBASTIAN EGUREN (28)
Centrocampista – 1,86m/84 kg
Obbligato a prendere in mano il centrocampo, quando Senna è stato assente. Distruttore del gioco avversario. Nel giro della nazionale uruguaya.
JAVI VENTA (33)
Terzino – 1,81 m/74 kg
Vera esperienza al servizio del collettivo, dall’alto delle sue 7 stagioni con la maglia gialla.
CANI (28)
Centrocampista – 1,75 m/69 kg
Gli è costato molto adattarsi nelle ultime tre stagioni, però sembra che con Valverde abbia finalmente trovato la sua giusta collocazione in campo.
GONZALO RODRIGUEZ (25)
Difensore centrale – 1,82 m/76 kg
Buon fisico, difficile da tirare giù. Presenza fissa nei quattro di difesa, non si capisce l’esclusione dalla lista dei convocati di Maradona (vabé non è l’unico).
ROBERT PIRES (35)
Ala – 1,80 m/74 kg
È il “nonno” della squadra. Ha vinto tutto e ha ancora fame di vittorie: se è in giornata, può fare la differenza perché ha sempre in mente qualcosa. A segno domenica contro lo Xerez, sarà squalificato nel prossimo turno della Liga per vivaci proteste nei confronti della direzione arbitrale. All’Olimpico ha già segnato quando vestiva la maglia dell’Arsenal: andandosene a Nesta e Mihajlovic, bucò Peruzzi (1-1 nel 2000/01).
DIEGO GODIN (23)
Difensore centrale – 1,85 m/73 kg
Con el Txiguirri (la formica, soprannome di Valverde) è titolare indiscusso. L’anno scorso annullò Cristiano Ronaldo in due partite e l’uruguayo ha ancora margini di crescita. Compagno di nazionale di Nando Muslera.
GIUSEPPE ROSSI (22)
Attaccante – 1,75 m/73 kg
Già sapete tutto di lui. La sua velocità e il suo tiro sono una minaccia costante per la porta avversaria. In Europa un assist per Nilmar a 6 minuti dal suo ingresso in campo, nell’unica gara vinta della stagione contro il Levski Sofia (1-0).
JOAN CAPDEVILA (31)
Terzino – 1,82 m/78 kg
Difensore con l’istinto del gol, la sua continuità l’ha reso un grande. Nel giro della nazionale spagnola.
JOSEBA LLORENTE (29)
Attaccante – 1,84 m/72 kg
Anche per lui obiettivo mondiale. L’anno scorso è stato il capocannoniere della squadra con 15 gol. Un lavoratore nato che cerca incessantemente la via del gol.