Distrazioni. Gravi quelle dei rossoblù. Il gol che ha consentito ai siciliani di conquistare la prima vittoria della stagione, è nato da un’incertezza di Agostini. Il difensore ha concesso al giapponese Morimoto la possibilità di crossare indisturbato, invece di andare a chiudere lo spazio. La stessa cosa aveva fatto Marzoratti a Firenze e Vargas, aveva messo sulla testa di Gilardino il pallone decisivo. Incertezze che stanno costando care, punti persi che al momento di tirare le somme potrebbero pesare. Quest’anno salvarsi non sarà una passeggiata, di questo passo 40 punti non saranno sufficienti.
Incisività. Vedere giocare i rossoblù è piacevole. Una squadra che fa girare bene la palla, ha giocatori dotati di ottima tecnica, ma che trova enormi difficoltà quando deve affondare. L’azione si sviluppa bene, poi o manca l’ultimo passaggio, oppure arriva tardi all’appuntamento il giocatore chiamato a finalizzare. E’ un problema da risolvere in fretta. Al Cagliari i complimenti non servono, ha bisogno di punti per rianimare una classifica a cui comincia a mancare l’ossigeno.
Le scelte. Allegri non merita processi. Il tecnico a Catania ha mandato in campo una formazione logica. Aver dato fiducia a Lazzari e lasciato in panchina Biondini, col senno del poi potrebbe essere considerato un errore. In realtà l’idea era giusta, perchè il centrocampista, abile a saltare l’uomo e puntare verso la porta, pur non giocando una grande partita, ha evitato che il Catania conquistasse campo, schiacciando i rossoblù.
Gli attaccanti. Jeda e Matri giocano troppo lontani dalla porta. Sono costretti a partire da dietro e questo, in qualche modo, li limita. Forse non stanno attraversando un gran momento di forma, ma chi sono le alternative? Larrivey ogni volta che ha giocato non ha lasciato traccia, mentre Nenè, per il momento, non è uno che fa la differenza. Fa bene Allegri a insistere su di loro, solo giocando possono ritrovare la condizione migliore.
Il morale. Non può essere a mille dopo la seconda sconfitta consecutiva. Due stop che hanno praticamente annullato gli exploit di Bari e Parma. E’ come se il Cagliari dovesse ripartire da zero. Il compito di Allegri sarà quello di evitare che il gruppo cada in depressione e perda autostima.
La prossima gara. Domenica al Sant’Elia arriva il Genoa. Un avversario ferito dalla batosta subita contro l’Inter. E’ una partita delicata per i rossoblù, dalla quale non possono permettrsi di uscire sconfitti. Sarà una settimana intensa, di riflessione, di analisi degli errori commessi. Giusto voltare pagina, facendo tesoro delle cose che non funzionano per cercare di migliorare. Forse, oltre al fioretto, già dalla prossima gara, il Cagliari dovrà scendere in campo anche con la sciabola. Se è necessario per portare a casa punti prezioai, è meglio usarla.
Di Davide Pampanin
( la nuova sardegna.it 20/10/09 h. 9.30)