Unione Sarda - Allegri: "Dove eravamo rimasti?"

Posted by Pubblicato da Davide Pampanin On 10:47


di Davide Pampanin

Via la maschera. Subito. «Se il Catania sarà affamato, noi dovremo esserlo molto di più». Nemmeno il tempo di metabolizzare la ripresa degli allenamenti dopo due giorni e mezzo di riposo: Max Allegri detta la linea in vista della trasferta siciliana, ennesimo scontro diretto di questo avvio di stagione schizofrenico.
Cagliari, dove eravamo rimasti? Già, la sconfitta interna con il Chievo. Semplicemente un incidente di percorso, e da quello ricomincia la corsa verso la salvezza, lascia intendere il tecnico livornese, sguardo cupo e tono perentorio, evidentemente concentratissimo. «Sette punti in sette gare sin qui? L'importante è che la squadra si sia ritrovata e che abbia ricominciato a giocare al calcio. A al di là dei risultati e della classifica». Ottimista Allegri. «E non potrebbe essere altrimenti, sono soddisfatto di quello che vedo in allenamento». E sottolinea, orgoglioso, di sentire la fiducia del gruppo. «A prescindere dalle scelte che faccio la domenica. Perché poi è normale che qualcuno vada in panchina, o in tribuna addirittura, ma alla base ci dev'essere comunque il rispetto. Da parte di chi gioca di più, di chi magari entra nel finale, di chi in questo momento si sente in disparte. E nel Cagliari c'è tanto rispetto».
Parla non a caso delle scelte fatte e di quelle che verranno, l'allenatore rossoblù, da ieri ancora più combattuto («ma ben vengano questi problemi», ha sempre precisato) complice il tesseramento del centrocampista croato Brkljaca dopo un lungo e intricato iter burocratico. «Un passo importante», ammette Allegri. «È un giocatore di grande prospettiva che ci potrà dare una mano per centrare l'obiettivo». Tempo al tempo. «È giovane, non gioca una partita intera da molti mesi, ma le occasioni non gli mancheranno». Magari non proprio domenica a Catania, anche se l'allenatore per ora preferisce non sbilanciarsi. Lo fa, invece, su Pisano, così chiude il tormentone prima ancora che entri nel vivo: «Possibilità che venga almeno convocato? A oggi no».
Difficilmente in Sicilia stravolgerà l'assetto che gli ha consentito di sbancare Bari e Parma (prima di sbattere poi il muso sul Chievo). Giusto la difesa potrebbe subire qualche modifica. Il recupero di Lopez, Astori ha scontato la squalifica, Canini ormai si è lasciato il periodo nero alle spalle. «La gerarchia di inizio campionato non è cambiata», aveva detto Allegri la settimana scorsa riportando (implicitamente) in trincea la coppia Lopez-Astori. «Diego si sta riprendendo da un lungo infortunio alla caviglia», ha tenuto, invece, a precisare ieri, «ma resta il nostro capitano. Già ha fatto un sacrificio, però, per tornare una settimana prima. Per questo prima di decidere voglio vedere come si sviluppa la settimana».
Catania nel mirino. «Squadra difficile da affrontare, servirà una partita importante». Mascara e Ricchiuti i giocatori chiave, là davanti. «Perché sono imprevedibili». Anche se poi è «il collettivo in generale» a tenere Allegri con il fiato sospeso. «E infatti ultimamente stanno tirando fuori buone prestazioni. Non inganni la loro classifica, hanno perso punti per strada, spesso immeritatamente».
Giorno per giorno alla ricerca del Cagliari ideale. Intanto stasera Allegri si gode lo spettacolo: Marchetti para per la Nazionale. «Sono contento per lui e per la società che lo ha preso». Fu proprio l'allenatore toscano a visionarlo (dopo un summit con Cellino) quando era ancora il portiere dell'AlinoLeffe. «Vidi due gare dei playoff, con Lecce e Brescia». Marchetti ancora non lo sapeva, ma da quelle parate è passata la sua scalata nel calcio che conta.