fonte: Tuttosport
Quasi un gol a partita: 8 su 10 Il doppio rispetto al super 2007
TORINO, 22 ottobre - Il salvatore stavolta potrebbe indossare i panni del giustiziere, un angelo sterminatore che colpisce la squadra che l’ha cresciuto e lanciato. Non è la prima volta che Rolando Bianchi ritrova la Reggina, ma mai prima l’ha fatto in condizioni del genere. Dieci partite e 8 reti: un avvio di stagione così Rolandinho non l’aveva mai vissuto, neppure a Reggio Calabria, quando si appuntò le mostrine di bomber con 18 centri (in 37 partite), decisivi per tenere in A i calabresi, nel 2007.
IL BLACK-OUT - Sono passati due anni e tre squadre da quella straordinaria stagione e nel frattempo Bianchi si è perso e ritrovato. La sfortunata parentesi inglese a Manchester, il transito alla Lazio e infine l’approdo a Torino, con una retrocessione che fatica ancora a digerire. Per provare a cancellare quella macchia dal proprio curriculum il centravanti ha firmato una sorta di cambiale morale col Toro: un’obbligazione che sta pagando a rate, a suon di gol.
PIÙ DI PRIMA - Continuità, è questa la parola magica in cui si racchiude il rendimento di Bianchi in questa stagione. Sempre in campo, 10 partite su 10, solo una volta Colantuono non l’ha schierato titolare: è accaduto contro il Padova e - forse non per caso - il Torino ha perso. E, altra coincidenza, quando lui non segna, i granata vengono sconfitti: è successo pure contro Brescia e Modena, a testimoniare un legame diretto tra il rendimento del bomber e quello dell’intera squadra.