fonte: www.goal.com
"Finora fuori casa non abbiamo mai fatto male a nessuno e, se non facciamo dei gol, sarà difficile portar via punti".

Nostalgia di casa per l’Empoli. Tre sconfitte in quattro trasferte per la squadra di Campilongo che sabato va in trasferta a Mantova.

Dopo la sosta che ha coinvolto anche la squadra toscana, avendo ben quattro giocatori impegnati nelle rispettive Nazionali (Angella, Pasquato, Kokoszka e Gulan) con il conseguente slittamento della nona giornata al Castellani tra Empoli e Triestina rinviata a martedì 27 ottobre, a Empoli si pensa già alla critica trasferta mantovana.

Campilongo crede nella resurrezione della propria squadra nonostante i punti in classifica al momento siano solo 13. "Sono convinto infatti che a noi manchi un punto, per cui se in classifica fossimo a quota 14 potrei ritenermi davvero soddisfatto, ma dato che la quota è 13 sento di dovermi rammaricare di qualcosa - sostiene il tecnico degli azzurri – In trasferta avremmo dovuto trovare il modo di raccogliere almeno un punto. Ma, rimanendo sul piano delle prestazioni, potremmo anche dire che le prime tre sconfitte ci stiano tutte. Noi vogliamo guadagnarci i punti fuori casa in virtù di prestazioni quantomeno dignitose, buone magari non solo per strappare il punto, ma per cercare anche di vincere".

Qualcosa sta cambiando e qualcosa di nuovo dovrebbe vedersi già a Mantova. "Sarà un Empoli diverso di sicuro, sia nello spirito che nel gioco - prosegue Salvatore Campilongo - Già da qualche giorno stiamo lavorando su un’impostazione tattica più aggressiva tornando a quel 4-4-2 offensivo al quale ci stiamo preparando da luglio e che poi siamo stati costretti ad abbandonare per vari motivi. Per fortuna abbiamo usufruito di un paio di settimane senza il calcio da 3 punti, per cui è stato più facile lavorare sul sistema di gioco che preferisco. Finora fuori casa non abbiamo mai fatto male a nessuno e, se non facciamo dei gol, sarà difficile portar via punti".

Il momento giusto potrebbe essere arrivato. Al campo di Mantova l’ardua sentenza…