di Marco Spinelli
fonte oleole.it


Undici punti in 7 partite, quinto posto in campionato a meno cinque dall'Inter, a parimerito con squadre del calibro di Roma e Udinese. Insomma un ruolino di marcia da zona Uefa. Ma Di Carlo, allenatore del Chievo che quest'anno sembra molto quelli di Del Neri, non si monta la testa, punta su Pellissier e parla bene di Mourinho e Lippi.

Il Chievo di Di Carlo è partito bene in questo campionato: “E’ troppo presto per dire che siamo una sorpresa, diciamo che non abbiamo cominciato male. Contro Lazio e Juve abbiamo perso giocando con la giusta mentalità, e adesso stiamo guadagnando anche in intensità. Miglioreremo ancora nel corso dell’anno, quando terremo il campo per 95 minuti con la giusta energia. Non so quale sia la nostra dimensione, credo sia la salvezza, ma lo scopriremo dopo la decima giornata.”

L’obbiettivo del suo Chievo è rimanere coi piedi per terra e tenere la concentrazione sugli obbiettivi minimi: “E’ importante rimanere in categoria, magari con qualche giornata di anticipo. Però dobbiamo sudarcela, per ora stiamo seguendo i piani prefissati a inizio campionato.”

A proposito, domenica arriva il Bari, una rivale importante per la salvezza: “E’ una partita insidiosa. Il Bari fuori casa non ha mai perso, gioca compatto, stretto, veloce e se cerchi di rallentare i ritmi ti punisce. Per fortuna i nazionali stanno rientrando, e Pellissier sta bene.”

Il tecnico clivense ha parlato della Serie A di quest’anno e di Mourinho: “E’ un campionato più bello, c’è una qualità maggiore e si corre di più. L’ultima in classifica può battere la prima. Tutto ciò dipende dalle metodologie di lavoro che si aggiornano costantemente, bisogna avere esperienza e idee. Al Chievo servono soprattutto le idee. E se tutti ti seguono, i risultati arrivano: queste sono soddisfazioni. Di Mou –ha continuato Di Carlo intervistato dalla “Gazzetta dello Sport”- posso dire che è primo e che ha vinto l’ultimo campionato, quindi come allenatore va rispettato. Poi, come uno sceglie di vincere sono fatti suoi.”

Come Mourinho ha fatto spesso, a sfogarsi ultimamente è stato Lippi, col quale Di Carlo si trova in sintonia: “Capisco la sua rabbia. Sono un tifoso della Nazionale e non trovo ammissibile un tifo contro o l’invocazioni di giocatori non chiamati. L’Italia appartiene a tutti e per questo va incitata anche nelle difficoltà”.

Intanto, la speranza è che Lippi, ai Mondiali, ci porti anche Pellissier: vorrebbe dire che il Chievo e salvo dopo un grande campionato…