di Filippo Capurso
Fonte: tuttoreggina.com
Dopo la sconfitta con l'Ancona, adesso le prospettive sono fosche. Una Reggina che lascia sconcertati, una prestazione da far venire i brividi e che fa temere conseguenze ancora più peggiori. Doveva essere la gara del riscatto e invece si è trasformata nella gara della definitiva caduta in una crisi pesante e senza apparenti vie d'uscita. Sarebbe facile mandare via il tecnico Novellino, che ha sicuramente le sue responsabilità, sarebbe fin troppo facile togliere un giocatore dal campo, ma in questa situazione è evidente come tutta la Reggina sia ad un bivio e in un momento davvero delicato della sua storia recente. Continuare in questa maniera, dimostrando in campo una svogliatezza, una inadeguatezza alla categoria, un'approssimazione tattica elevata alla millesima, gli amaranto rischiano di doversi guardare le spalle, dove purtroppo incombe la terza serie. E' esagerato parlare in toni così talmente drastici, addirittura di retrocessione, ma questa squadra dà l'impressione al tifoso di avere qualcosa in meno alla voce motivazione.
Capitolo Novellino. Tanti indizi fanno una prova e, nonostante un'assunzione di responsabilità, ha poi sparato contro società e squadra, anche a ragione, per carità, ma quando si arriva a questo, qualcosa si è rotto all'interno, il rapporto squadra-allenatore probabilmente, ma evidentemente anche con i rapporti con lo staff. Novellino ha tentato di evitare il possibile esonero al 34esimo, quando ha sostituito Pagano per cambiare modulo, un evento incredibile per chi è cresciuto a pane e 4-4-2, ma abbiamo assistito ad un ulteriore mancanza di risposte della squadra. E non bisogna avere la disonesta intellettuale di pensare che l'ingresso di Brienza potesse dare il tanto agognato rilancio, perchè Franco è un giocatore con una limitata autonomia, che infatti si è notata subito. La società non può mandarsi a casa, anche perchè probabilmente sarebbe la fine della Reggina, la squadra resta questa fino a gennaio e l'unico componente che può cambiare è proprio l'allenatore, che però ricordiamolo, a parole del presidente Foti, rappresenta e ha rappresentato un grande sacrificio economico per la compagine amaranto. Dire addio a Novellino sarebbe una sconfitta per tutti, anche per le casse sociali. E' ad un bivio la Reggina, non c'è che dire, e si affida al presidente Foti e al direttore Martino, per dare l'imput decisivo ad una risalita possibile sulla carta, ma che deve avere presupposti diversi da quelli visti ieri.
Capitolo Novellino. Tanti indizi fanno una prova e, nonostante un'assunzione di responsabilità, ha poi sparato contro società e squadra, anche a ragione, per carità, ma quando si arriva a questo, qualcosa si è rotto all'interno, il rapporto squadra-allenatore probabilmente, ma evidentemente anche con i rapporti con lo staff. Novellino ha tentato di evitare il possibile esonero al 34esimo, quando ha sostituito Pagano per cambiare modulo, un evento incredibile per chi è cresciuto a pane e 4-4-2, ma abbiamo assistito ad un ulteriore mancanza di risposte della squadra. E non bisogna avere la disonesta intellettuale di pensare che l'ingresso di Brienza potesse dare il tanto agognato rilancio, perchè Franco è un giocatore con una limitata autonomia, che infatti si è notata subito. La società non può mandarsi a casa, anche perchè probabilmente sarebbe la fine della Reggina, la squadra resta questa fino a gennaio e l'unico componente che può cambiare è proprio l'allenatore, che però ricordiamolo, a parole del presidente Foti, rappresenta e ha rappresentato un grande sacrificio economico per la compagine amaranto. Dire addio a Novellino sarebbe una sconfitta per tutti, anche per le casse sociali. E' ad un bivio la Reggina, non c'è che dire, e si affida al presidente Foti e al direttore Martino, per dare l'imput decisivo ad una risalita possibile sulla carta, ma che deve avere presupposti diversi da quelli visti ieri.