Di Pasquale Campanella
Fonte: tuttomantova.it
Era gia’ cominciata male la settimana biancorossa quando rimbalzava a livello nazionale la notizia di un misterioso “santone” al quale il presidente Lori aveva affidato le sorti del Mantova; le prese in giro ovviamente si sprecarono. Questa purtroppo e’ stata un’altra dimostrazione dell’ingenuita’ della societa’ virgiliana, la quale sembra nella piu’ totale confusione.L’ arrivo del Sig. Otuday non era una patata bollente da gestire ma la societa’ l’ha fatta diventare; bastava emettere un comunicato ufficiale nel quale si spiegava che la squadra sarebbe stata supportata da un altro collaboratore. Il presidente in buona fede, pensando che le prese in giro fossero dietro l’angolo, ha preferito “nascondere” il tutto. Purtroppo lo spogliatoio biancorosso e’ pure attanagliato dal problema della “pettegola”, qualcuno (probabilmente della vecchia guardia) sono anni che non riesce a tenersi per se le “cose” di spogliatoio, ma tant’e’ questo si sa, e’ un problema di quasi tutte le societa’. La notizia, trapelata di straforo, ha ovviamente catapultato su Viale Te quelle malelingue che non vedevano l’ora di sputar fango.Fabrizio Lori dovra’ essere ringraziato a lungo da tutta Mantova per quello che ha fatto, ma bonta’ sua, e’ purtroppo inesperto, il problema sono i suoi collaboratori che non riescono a supportarlo in maniera adeguata da quando il patron si e’ insediato da solo dietro il timone del Mantova, e questo e’ il primo problema alla radice dell’ ACM.L’avvicimento alla sfida con il Padova quindi non e’ stato sicuramente dei migliori, con lo staff biancorosso preoccupato più a scacciare i “maligni” piuttosto che a preparare la sfida con i biancoscudati.Il Mantova arriva in quel dell’ Euganeo caricato da 400 tifosi ai quali va il merito di “tener su la baracca”, perche’ nel caso, ahimè, tutt’altro che remoto, il vento della piazza iniziasse a girare dalla parte sbagliata tutti i pezzi del mosaico maledetto sarebbero completi. Serena schiera i suoi con il 4-3-1-2 lasciando il pezzo da 90 Locatelli a scaldar la panchina e inserendo Tarana sulla mezzala sinistra, settore del campo, ormai lo sappiamo da anni, il toro di Sabionetta ha sempre faticato rispetto alla sua congeniale sistemazione sull’out destro. I biancorossi iniziano a spron battuto con un Cavalli molto attivo ma poco dopo il tanto desiderato Italiano caccia fuori dal cilindro una botta terrificante sulla quale Handanovic, purtroppo come ultimamente spesso accade, non pare esente da colpe. 1 a 0, neanche il tempo di leccarsi le ferite che Rabito spedisce nel sette un colpo alla Del Piero forse imprendibile anche per il miglior Gigi Buffon. Game over Mantova. Gli unici a battere un colpo dall’impianto patavino sono i ragazzi della Te che nonostante il doppio svantaggio annichiliscono i colleghi padovani. Commoventi.Il secondo tempo invece che trovare gli undici virgiliani furiosi pronti a rimontare la partita, purtroppo si deve assistere alla resa, nessuno brama dalla voglia di recuperare, Serena ci mette ancora del suo, invece di provare il tutto per tutto schierando un attaccante in piu’, toglie l’unico capace di violare le reti avversarie assieme a Nassi, ovvero il Tano. Notte fonda. La difesa dell’ACM e il suo portiere dimostrano una volta in piu’ di essere in un momento buio e incassano il terzo gol immobili come fossero stati folgorati da un apparizione divina. Anche i tifosi mantovani si arrendono, tutti a casa ed ennesima figuraccia.Il momento e’ davvero delicato: una squadra con i nervi a fior di pelle, una societa’ che non sa più che pesci pigliare, un “santone” da sistemare, una piazza con la pazienza agli sgoccioli, un allenatore sulla graticola. Verrebbe da nascondere la testa sotto la sabbia come gli struzzi e sperare che sia solo un brutto sogno. Sbagliato, tutto vero.La Societa’ per prima deve fare quadrato, il ruolo di Paolino Poggi non e’ stato chiarito fin dall’inizio, Otaduy sembrava dovesse iniziare a collaborare ma poi ha smentito, il direttore generale e’vacante vista l’uscita del cugino del presidente; tutte cose da sistemare. L’allenatore ora con quasi tutta la rosa a disposizione dovra’ cercare di responsabilizzare un undici tipo ed insistere su un modulo preciso, inoltre bisogna cercare di capire che se qualche giocatore stecca piu’ di una partita vuol dire che forse e’ meglio farlo riposare. Lo sfogo della dirigenza di lunedì puo’ essere stato un primo passo, ma questo deve essere un input per squadra ed allenatore che d’ora in poi devono capire che altri grossi passi falsi non potranno piu’ essere fatti, pena un ritorno agli inferi nei quali abbiamo ancora il giaciglio caldo dopo 32 anni di oblio. I tifosi cerchino di raccogliere le forze e continuino a star vicino ad un Mantova e al suo Presidente che mai come ora hanno bisogno di sentirsi incoraggiati, con o senza “santone”.