di:Sebastiano Battiato
fonte: la sicilia
L'analisi è lucida, chiara, che la si condivida o no. Disteso, sorridente,disponibile. Nino Pulvirenti traccia un bilancio, il suo bilancio, dopo sette giornate di campionato, nel quarto anno consecutivo di Serie A. Stadio, centro sportivo, tifosi, città, investimenti, squadra, progetti e ambizioni di un Catania nuovo ridisegnato secondo canoni moderni, imprenditoriali, programmati anche in funzione di quello che è possibile fare. Nel rispetto dei ruoli, delle risorse, delle certezze e degli auspici. Cominciamo dal campionato e dal Cagliari, domenica pomeriggio al Cibali. ''Dobbiamno puntare ai tre punti - attacca il presidente- con tutto il rispetto per l'avversario, quadrato e solido dicono i risultati, soprattutto in trasferta. Il Catania ha dimostrato però di essere pronto a conquistare la prima vittoria, anzi, se permettete, dico che siamo pure in ritardo''. Lo scetticismo iniziale, dopo le tre sconfitte in altrettante giornate, sembra in parte esaurito. '' Credo sia giusto che la gente, quella che era rimasta spiazzata forse più dal risultato e non dal gioco, si sia ricreduta o lo abbia fatto almeno in gran parte. Il merito è dei giocatori e del tecnico che non si sono mai arresi, non hanno mai mollato, migliorando gioco, rendimento e prestazioni. Manca la vittoria è vero,ma la sensazione è che sia sfuggita anche per una dose di cattiva sorte. Speriamo che i novanta minuti col Cagliari ci regalino la prima grande gioia''. Lei crede che i cinquemila abbonati in meno siano figli solo di un' assuefazione alla categoria? ''In parte si, l'effetto purtroppo c'è stato. Ma è anche per colpa di una crisi generale, intendo economica, che ha portato una diminuzione degli abbonati in quasi tutta Italia. Il nostro obiettivo è comunque quello di riuscire un giorno ad avere uno stadio di soli abbonati, lasciando una minima parte agli occasionali. Vedrete che prima o poi ci riusciremo, convincendo la gente che il nostro modo di fare calcio è fatto di programmazione e di risultati, senza vendere illusioni, ma andando avanti sulla basa di fatti concreti. Fondamentale però è mantenere la categoria, nel calcio moderno è il punto principale''.