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09:03
di Rocco Fortunatofonte:laroma24.it
A San Siro contro il Milan la Roma dovrà rinunciare a Francesco Totti, finora sempre presente in campionato e l'unico attaccante ad aver segnato. Il timore di Ranieri è dover perdere il suo uomo migliore per un po'. Ieri mattina il capitano è stato visitato a Villa Stuart dal professor Pierpaolo Mariani. Un consulto chiesto dal giocatore, preoccupato per la lieve lesione al menisco del ginocchio destro - quello già operato - che si è procurato calciando il pallone del 2-1 contro il Napoli. Si tratta di un problema non grave ma comunque allarmante e che potrebbe costringerlo ad entrare in sala operatoria per la terza volta in tre anni e fermarsi per un mese. Il capitano e lo staff sanitario vorrebbero evitarlo e per ora hanno scelto di seguire un percorso «conservativo». Di sicuro salterà anche la trasferta di Londra, per il Livorno si vedrà. «È stato concordato di proseguire il protocollo riabilitativo previsto» scrive la Roma. «Stiamo monitorizzando la situazione - ci spiega Mariani - dobbiamo stabilire come procedere lungo la strada. Adesso Totti non sente più dolore al ginocchio anche se è gonfio: potrebbe essere dovuto all'infiammazione o a un sovraccarico. Ma non escludo l'intervento chirurgico. Al momento è soltanto un'ipotesi, ma ci sono diverse variabili da prendere in considerazione. La cosa più semplice sarebbe stato prendere e operare subito ma con un campione come lui ci vuole un po' di prudenza in più. A metà della prossima settimana lo rivedrò e valuteremo il da farsi. Come dicono gli inglesi: "wait and see"». Ranieri l'inglese lo conosce bene ma non può aspettare. «È un test importante per dire cosa possiamo fare ma non decisivo. Il Milan è una delle squadre candidate allo scudetto. Spero che l'assenza di Totti - dice il tecnico - non incida. È inutile dire che ci mancherà. Voglio vedere la reazione della squadra senza di lui. Non conta soltanto il risultato ma, per me, anche vedere come si comporta la squadra senza un punto di riferimento come lui. Non posso sapere quando tornerà. Ora non ha dolore ma non si sente pronto per cui dobbiamo andare cauti». La Roma di Spalletti è riuscita a giocare grandi partite anche senza il capitano, «ma quella - prosegue Ranieri - era una squadra con il vento in poppa a cui riusciva tutto. Non scordiamoci da dove siamo partiti anche se l'intenzione è quella di cancellarlo». E di tornare a volare in campionato. «Voglio riportare questa squadra ad essere quella di due anni fa. È una la sfida con me stesso. Voglio arrivare lassù. Si deve guardare avanti non indietro. Ci stiamo ritrovando». Per questo non firmerebbe per un pareggio a Milano, dove i giallorossi hanno vinto sempre negli ultimi tre anni. «Non mai firmato niente. Le partite me le voglio giocare altrimenti sto a casa». Dove sono rimasti, oltre a Totti, anche Juan, Motta, Tonetto, Cerci e Julio Sergio. Vucinic giocherà dall'inizio ma non è al top. Come Baptista destinato alla panchina. In porta torna Doni dopo un'assenza di sei mesi. «È recuperato, giocano sia lui che Mexes - annuncia Ranieri - Cicinho invece non è pronto, è ancora timoroso. Deve sforzarsi di più, gliel'ho detto». A Menez non ha ancora detto se giocherà: il ballottaggio è tra il francese e il favorito Okaka. «È un dubbio che mi porterò fino a domani (oggi, ndr). Sono due giocatori differenti». Ma Ranieri potrebbe anche infoltire il centrocampo con Brighi e lasciarli tutti e due in panchina.