di Massimo Scavello
Fonte: anconacalcio.it
L’intensificarsi di vicende e situazioni di grande rilievo per il futuro societario e sportivo dell’A.C. ANCONA. mi chiamano ad esprimere, con la massima chiarezza possibile, alcune mie personali riflessioni su questi travagliati ma appassionanti 16 mesi e la mia opinione (strettamente personale) su quali potranno essere le azioni da intraprendere con risoluta tempestività per ricompensare e consolidare il grande entusiasmo popolare che attualmente circonda, con pieno merito, i nostri straordinari atleti.
1. La squadra ha aperto con una chiara presa di posizione, ed una successiva prestazione esemplare, un periodo di grande importanza per il prosieguo della stagione 2009-2010, dando un segnale forte di maturità ed attaccamento ai colori sportivi di una città che, invero, – fatta eccezione dell’entusiasmo di tifosi e gente comune – poco sta facendo per trasformare il lavoro (tecnico e organizzativo) fin qui svolto nella piattaforma per un progetto industriale di eccellenza sportiva.
2.L’ex-Presidente, Sig. Sergio Schiavoni - che si era visibilmente allontanato dalla società nei mesi scorsi all’aggravarsi delle difficoltà sportive e finanziarie, pur essendo comunque sempre disponibile a rientrare speculativamente al fianco di investitori di mezzo mondo -, è riapparso da par suo nel dibattito legato ad una gestione serie e responsabile di infrastrutture sportive. In tale prospettiva, il Sig. Sergio Schiavoni avrebbe dichiarato di voler partecipare all’imminente sforzo di ricapitalizzazione, forse ignorando che esso è funzionale a completare la fase di avvio di un progetto pluriennale inteso a trasformare una squadra di calcio in un motore di sviluppo e riqualificazione territoriale, di devoluzione di servizi di educazione sportiva alle famiglie e di attrazione di flussi di investimento a precipuo vantaggio della collettività e non, come apparirebbe ovvio ai più, ad innescare non meglio precisati affari immobiliari. Mi è facile riferirmi al Sig. Sergio Schiavoni anche per un altro banale motivo: è l’unico imprenditore marchigiano che, anche tramite l’amico Claudio Vignoni, ha investito qualche decina di migliaia di Euro negli ultimi 18 mesi per l’A.C. ANCONA.; certo, ben poca cosa rispetto ai milioni che sono stati apportati a vario titolo dagli altri soci e, tuttavia, se egli rappresenta il termometro dell’interesse dell’establishment locale (politico e imprenditoriale) per le recenti vicende sportive, di tale segnale di rinnovato stimolo speculativo dovranno tener conto sia il Consiglio di Amministrazione dell’A.C. ANCONA. sia l’opinione pubblica tutta.
3.Memori del grottesco tatticismo dietro il quale si sono trincerati alcuni aspiranti proprietari A.C. ANCONA, trovo opportuno chiarire la mia (molto) personale valutazione dei dati quantitativi essenziali per la valutazione della Società (al proposito, premetto che ovviamente altri potranno avere valutazioni differenti e che tali valutazioni potranno, al momento in cui dovesse aprirsi un tavolo negoziale vero, avere la netta prevalenza su quelle che intendo ora esprimere). L’esercizio al 30 giugno 2009 chiude con una perdita di circa Euro 2 M.ni, perdita che è stata ad oggi integralmente finanziata con prestiti erogati da parte di alcuni soci. Le modalità di copertura contabile di tali perdite saranno oggetto di apposita assemblea, la cui convocazione avverrà nelle prossime settimane. Sulla base di tale dato contabile e di un avviamento che personalmente stimo in Euro 7 M.ni (Euro 3,5 M.ni per il titolo sportivo e Euro 3,5 M.ni il valore dei contratti pluriennali dei calciatori) emerge un valore del 100% delle azioni A.C. ANCONA. di circa Euro 5 M.ni. Da ciò ne deriva che:
a. l’integrale sottoscrizione dell’aumento di capitale deliberato dal Consiglio darebbe ai nuovi azionisti una quota post-aumento pari al 37,5%;
b. tale percentuale è funzione del valore attribuito ad A.C. ANCONA. pre-aumento (a sua volta funzione del valore attribuito a titolo sportivo e contratti calciatori), per cui la quota societaria detenuta da nuovi azionisti potrebbe essere differente, anche in modo significativa, da quella ora indicata.
4.L’attuale compagine societaria affronta sfiduciata e disillusa il prossimo ennesimo appuntamento finanziario; non ritengo utile elencare le possibili motivazioni soggettive per ciascun socio però credo che l’impossibilità o incapacità di costruire un rapporto di partenariato con l’Amministrazione Comunale di Ancona, con l’imprenditoria locale, con molti tra i fornitori (che reiteratamente inviano minacce ritorsive a mezzo stampa in modo a dir poco maldestro, se non addirittura strumentale) incida tangibilmente sul desiderio dei soci attuali di dedicare indefinitamente ulteriori risorse a questo loro investimento, la cui perseveranza nel tempo, pertanto, mai deve essere ritenuta un dovere morale assoluto.
5.Il Consiglio di Amministrazione, nella sua attuale modificata composizione, è in grado di dare una lettura accurata dal punto di vista strategico, finanziario ed anche di adeguatezza rispetto al territorio di riferimento di qualsivoglia proposta sia formulata in termini di revisione della struttura finanziaria, societaria e di governance A.C. ANCONA S.p.A... L’incarico che ho rivestito per gli ultimi 16 mesi è, per definizione, a disposizione; che tale passaggio di consegne, se e quando fosse richiesto nell’interesse del futuro A.C. ANCONA., sia accompagnato dall’uscita di TerzoTempo dalla compagine sociale piuttosto che dalla sua permanenza, dipenderà essenzialmente dalla qualità e condivisibilità del progetto industriale che dovesse essere proposto e dalla fiducia che TerzoTempo vorrà riporre nella serietà ed autenticità del proponente.
In questa situazione di grande entusiasmo per una stagione che è partita con risultati sportivi oltre qualsiasi aspettativa, che vede un rinnovato interesse da parte della altre società sportive del territorio a fare sistema insieme ad A.C. ANCONA., che apre nuovi scenari per una politica di valorizzazione delle eccellenze sportive - anche tramite la canalizzazione di capitali importanti per una nuova politica delle infrastrutture - è necessario che Ancona si interroghi sui motivi per cui non alimenta, come può e deve, questa sua figlia, prediletta e negletta ad un tempo.
Il mio augurio è che molto rapidamente emergano i migliori rappresentanti del territorio quali protagonisti del rilancio di una questa squadra formidabile – ambasciatrice non solo di una città ma di una vasta collettività - verso un’eccellenza sportiva di carattere nazionale, e che grazie alla collaborazione di tutti sia coltivata, con perseveranza e controllo delle risorse, l’aspettativa di una duratura permanenza nel calcio che conta, di cui la serie B è solo il primo passaggio. Ma è essenziale che questa convergenza sia realizzata con entusiasmo e risolutezza, senza politicismi di facciata, speculativo attendismo e miope indifferenza.