Santoruvo non basta: Frosinone-Crotone finisce 1-1


di Andrea Ranaldo
Moriero, da ex allenatore del Crotone, aveva avvisato i suoi di non fidarsi della compagine calabrese, che nonostante una classifica deficitaria, veniva da cinque risultati utili consecutivi. Monito evidentemente ascoltato solo in parte da Caetano e compagni, visto il brutto scherzo che i ragazzi di Lerda sono riusciti a giocare al loro ex tecnico.
E dire che l’avvio sembrava promettere il più classico dei lieto fine: il Frosinone appare fin da subito in grande spolvero, e trova il gol già nei primi minuti con Santoruvo, ma l’arbitro annulla per fuorigioco inesistente. Poco dopo è il palo ad impedire al bomber dei ciocari di insaccare dopo un pregevole calcio di punizione. Al 41’ il Frosinone passa: è proprio l’indemoniato Santoruvo ad impossessarsi di una palla vagante a centro area, e ad insaccare con un potente tiro di destro. Sembra il preludio ad una partita in discesa, ed invece il Crotone intensifica le sortite offensive, creando più di un grattacapo a Sicignano. Al 50’ arriva il meritato pareggio: Cutolo si incunea in area, e dalla sinistra lascia partire un diagonale che Sicignano può solo respingere; lo stesso Cutolo è il più lesto di tutti, ed insacca nella porta ormai sguarnita. Al 71’ episodio chiave che avrebbe potuto decidere la partita: in tre minuti di assoluta follia, Antonio Galardo riesce a guadagnarsi due ammonizioni, e l’uscita anzitempo dal terreno di gioco. Il Frosinone torna così all’assalto della porta difesa da Concetti, e sfiora più volte il gol vittoria. Una difesa accorta, e un pizzico di sfortuna (arriverà il secondo palo della serata) fermano però la volata dei ragazzi di Moriero, che consolidano il proprio primato in classifica, ma che vedono sfuggire una ghiotta occasione per allungare sulle rivali.

FROSINONE 1
CROTONE 1


FROSINONE (4-2-3-1): Sicignano; Del Prete, Scarlato, Maietta, Bocchetti; Basha, Bolzoni (38’st Tavares); Troianello (19’st Mazzeo), Calil, Basso (38’st Aurelio); Santoruvo.
In panchina: Frattali, Guidi, Ascoli, Carriello. All. Moriero

CROTONE (4-2-3-1): Concetti; Galeoto, Legati, Abruzzese, Morleo (19’st Grillo); Beati, Galardo; Daud (13’st Zito), Cutolo (27’st De Martino), Gabionetta; Bonvissuto.
In panchina: Farelli, Scognamiglio, Coresi, Petrilli. All. Lerda

Reti: 41’ Santoruvo (F), 5’st Cutolo (C)
Atbitro: Nicola Stefanini di Prato
Espulso: Galardo per doppia ammonizione
Ammoniti: Caetano (F), Legati e Gabionetta (C)

Empoli FC - recuperi ed infortuni

di Giovanni Di Noia
Tornano regolarmente a disposizione del tecnico Campilongo Luca Saudati e Andrea Cupi, mentre continua a lamentare qualche problemino Claudio Coralli.Tosto invece rientrerà in gruppo a pieno regime soltanto tra due settimane. E' andata bene invece l'operazione al ginocchio del giovane attaccante Salvatore Caturano, mentre si è fermato ai "box" pure il brasiliano Edèr ma solo in via precauzionale. Assenti agli allenamenti i quattro nazionali (Angella, Pasquato, Kokoszka e Gulan) e il giovane difensore centrale Mori.

RONALDINHO VINCE IL GOLDEN FOOT 2009


di Tutto Lega Calcio Redazione
Fonte: Milannews.it

E' il campione rossonero Ronaldinho il vincitore del Golden Foot 2009. Il Gaucho è stato premiato oggi nel corso della cerimonia che si è tenuta presso il Grimaldi Forum di Montecarlo. Ronaldinho ha lasciato l'impronta del suo piede sulla Champions Promenade del principato di Monaco. Questa sera il fantasista brasiliano sarà Ospite d'Onore del Principe Alberto II di Monaco.

Perinetti pronto a fare la spesa per il Bari



di Tiziana Garofalo


Il campionato va, o meglio continuerà ad andare da domenica, dopo la sosta per via degli impegni della nazionale. Il campionato va, il Bari anche. A guidare la squadra sul campo mister Ventura ma c’è anche chi come il direttore sportivo Perinetti (nella foto, fonte asbari.it) lavora e tanto dietro le quinte.


Il mercato è chiuso ma le trattative no. Per questo è sempre un tema caldo, uno di quelli che genera chiacchiere da bar e che fa sognare i tifosi. Non è certo notizia di oggi che Stefano Guberti lanciatissimo nel Bari di Antonio Conte in serie B un anno fa, ed ora ai margini della Roma di Ranieri che sembra non considerarlo proprio, potrebbe far ritorno nel capoluogo pugliese.


E se i problemi fin qui sono stati i pochi gol segnati dalle punte da gennaio il problema potrebbe essere risolto con l’arrivo di un ariete da aria di rigore: un nome che però almeno per il momento sembra assomigliare più ad un candido sogno è quello di Simone Tiribocchi. Se dovesse arrivare una cosa è certa: arriverebbe un altro ex Lecce a cercar fortune… e chissà questa volta come andrebbe...

Frosinone-Crotone, le probabili formazioni


di Tutto Lega Calcio Redazione
Fonte: Tmw

Queste le probabili formazioni di Frosinone-Crotone, posticipo della 9/a giornata di Serie B in programma questa sera alle ore 20.45 allo Stadio "Matusa".

FROSINONE (4-2-3-1): Sicignano; Del Prete, Scarlato, Maietta, Bocchetti; Basha, Bolzoni; Aurelio, Calil, Basso; Santoruvo.
All. Moriero

CROTONE (4-2-3-1): Concetti; Galeoto, Legati, Abruzzese, Morleo; Beati, Galardo; Daud, Cutolo, Gabioneta; Bonvissuto.
All. Lerda

Frosinone-Crotone: le probabili formazioni




di Massimo Scavello
Fonte: Calabria ora


Frosinone (4-2-3-1): Sicignano; Del Prete, Scarlato, Maietta, Bocchetti; Bolzoni, Basha; Calil Cariello, Basso; Santoruvo; A disp. Frattali, Semenzato, Guidi, Ucchino, Mazzeo, Aurelio, Tavares; All. Moriero


Crotone (4-2-3-1): Concetti; Galeoto, Legati, Abbruzzese, Morleo; Beati, Galardo; Daud, Cutolo, Gabionetta; Bonvissuto; A disp. Ferilli, Grillo, Scognamilio, Petrilli, Di Matteo, De Martino, Mendicino; All. Lerda


Arbitro: Baracani di Firenze. Calcio d'inizio 20:45

De Rosa: "Il pubblico arma in più per la Reggina"



di Filippo Capurso

In un'intervista rilasciata al sito tuttoreggina.com è un grande ex amaranto a rinforzare ancora una volta, nonostante il periodo di crisi, la candidatura della Reggina come favorita per la promozione in Serie A. "A livello di organico la Reggina vanta una squadra molto forte. E' in un momento di difficoltà, ma sono sicuro che grazie all'aiuto del pubblico, il vero uomo in più di questa squadra, potrà fare molto bene"- queste le parole dell'ormai ex difensore, grande interprete dei primi due anni della gestione Mazzarri a Reggio Calabria. Ed è con soddisfazione che De Rosa ricorda l'esperienza amaranto: "Reggio è una tappa bellissima della mia carriera. E' stata una piacevole realtà, sia dal punto di vista professionale che dal punto di vista sociale, una piacevole sorpresa. Una esperienza propositiva e sono andato via per varie motivazioni e con molto rammarico, anche perchè vi erano i presupposti per terminare lì la mia carriera".

Rientra Mazzotta



di Filippo Capurso
Fonte: uslecce.it

E' iniziata con una seduta d'allenamento pomeridiana la settimana di lavoro dei giallorossi, che porta alla sfida contro la Salernitana, in programma venerdì 16 ottobre alle ore 20.45. Ancora assente Marilungo, che domani sera sarà impegnato a Mantova nella gara della Nazionale Under 21 contro la Bosnia Erzegovina. E' rientrato, invece, Antonio Mazzotta, che si è allenato regolarmente con il gruppo. Lavoro differenziato per Munari. Domani allenamento alle ore 15.30 a Calimera.

Domani la ripresa


di Giorgio Mosconi
Fonte: gazzetta dello sport

Ultimo giorno di riposo per i calciatori del Parma. Domani riprendono gli allenamenti in vista del match casalingo contro il Siena. Non saranno sicuramente a disposizione di Guidolin il centrocampista Mariga e l’attaccante Biabiany. Dopo gli esami sostenuti in Italia, si è capita con più precisione la situazione clinica del francese: il responso dell’ecografia ha indicato una lesione al flessore della coscia destra. Si prospetta uno stop di almeno 4 partite. Da valutare invece Pisanu, Paci e Pavarini. Alberto Paloschi, impegnato con l’Italia Under 21, si unirà al gruppo mercoledì mattina mentre Valeri Bojinov sarà l’ultimo a rientrare. Per lui primo allenamento con la squadra previsto per giovedì.

Biabiany si ferma: Zaccardo vuole l'Italia


di Giorgio Mosconi
Fonte: eurosport.yahoo.com
L'attaccante francese ha riportato un infortunio muscolare in Nazionale, mentre il difensore conferma di non aver ancora abbandonato l'idea di poter partecipare al secondo Mondiale consecutivo

BRUTTE NOTIZIE
IN CASA PARMA: SI FERMA BIABIANY -L'ex attaccante del Modena si è procurato una lesione al flessore della coscia destra durante una partita disputata con la Nazionale Under 21 della Francia, e che vedeva opposti i piccoli Galletti ai pari età di Malta.

Il laterale offensivo del Parma, autore di un grande inizio di stagione con la maglia gialloblù dopo un campionato di B vissuto da protagonista con il Modena, questa mattina - accompagnato dal medico sociale dei Ducali, Raffaele Ballini - si è sottoposto a una ecografia presso la clinica Val Parma di Langhirano. Solo nei prossimi giorni verranno valutati i tempi di recupero dall'infortunio.


ZACCARDO:
"ORA STO BENE"-Ormai alle spalle la parentesi vissuta in Germania con la maglia del Wolfsburg, l'ex difensore del Palermo ha trovato la giusta dimensione con il Parma del suo mentore Guidolin.


"Al mio arrivo qui - dice Zaccardo parlando del momento che attraversa il Parma - sapevo di trovare una squadra competitiva, ma onestamente non credevo saremmo riusciti a intenderci subito così bene".


La Nazionale, persa dopo il Mondiale vinto in Germania, è uno dei suoi obiettivi: "Conosco Lippi molto bene ed è giusto che lui abbia puntato su altri giocatori, soprattutto perchè io non ho giocato con continuità al Wolsburg. Ora però sono tornato, e se il CT vorrà convocarmi io ovviamente risponderò presente".

Nasce il Napoli di Mazzarri, aspettando Gennaio: domenica col Bologna inizia un nuovo campionato


di Giorgio Mosconi
Fonte: tuttonapoli.net
In attesa dei test che il campionato metterà a disposizione - Fiorentina, Milan e Juventus in sette giorni - il tecnico toscano sta rivitalizzando la squadra, tatticamente e caratterilamente. Perchè ora bisognerà stringere i denti e arrivare a Gennaio

Si allena anche di domenica mattina il Napoli. Perchè Walter Mazzarri, tecnico azzurro da soli quattro giorni, ha bisogno di capire. Soprattutto, di studiare: i modi, le soluzioni, gli antidoti. Per una squadra che, partita tra tanti favori di pronostico, è andata lentamente sbriciolandosi sotto una gestione tecnica mediocre, e caratterialmente traballante. Insomma, l'allenatore toscano dovrà riuscire dove ha fallito Donadoni; non sarà semplice, questo no. Bisognerà rivitalizzare una squadra angosciata, dai mancati risultati e dallo scetticismo creatosi di conseguenza.

LA SQUADRA - Su di essa si è abbattuta il ciclone Mazzarri. Doppie sedute giornaliere, una anche di domenica. E poi, decibel altissimi durante gli allenamenti, tensione, quella positiva s'intende, manifestata sul campo e nelle parole. Come i rimbrotti a Pazienza, e all'intera squadra: "O facciamo le cose per bene o si smette". Ecco, da questi primi giorni si nota subito come col tecnico toscano non esisteranno mezze misure. Dovranno dare il massimo i calciatori, e anche qualcosa in più; il rischio è quello di finire in panchina, indipendentemente da ruoli tattici e gerarchie. Le prime indicazioni sono state per il reparto difensivo, quello finito più degli altri nell'occhio del ciclone in queste prime sette giornate: il Napoli ha la peggior retroguarda dell'intera Serie A, con tredici gol subìti. E' la fase passiva che preoccupa Mazzarri: non ne fa una questione di calciatori, bensì di squadra. Tutti devono difendere; non a caso la sensazione in questo primo scorcio di campionato è stata quella di una difesa poco coperta, poco aiutata dagli altri reparti. E' qui che Mazzarri sta mettendo mano; in attesa che, con il rientro di Lavezzi, Quagliarella ed Hamsik dalle rispetive Nazionali, ci si possa concentrare anche sull'attacco.


IL MERCATO -
Dopo aver di fatto "sprecato", come ha ripetuto anche De Laurentiis, del tempo prezioso, si può dire che domenica prossima contro il Bologna al San Paolo incomincia di fatto la nuova stagione del Napoli. Sotto la guida attenta e "cazzuta" di Walter Mazzarri, che avrà il compito non certo semplice, anche per le tante pretendenti, di guidare gli azzurri ad un piazzamento europeo. Il calendario non aiuta, con Fiorentina, Milan e Juventus da affrontare in sette giorni dopo la partita con i felsinei, ma di certo sottoporrà il Napoli a veri e propri test, che faranno capire dove la squadra va maggiormente rinforzata. A Gennaio si interverrà sul mercato, ma bisognerà farlo avendo bene in mente su chi puntare e su chi invece non poter fare affidamento. Arrivare alla finestra invernale di mercato con qualche punto di ritardo dalla zona Europa League, sarebbe una manna scesa dal cielo.

Torna "Sotto Rete" alle 19.00 su Tuttonapoli Tv


di Giorgio Mosconi
Fonte: tuttonapoli.net

Andrà in onda alle 19.00 una nuova puntata di Sotto Rete, il rotocalco sportivo in onda sulla nostra Web Tv: www.tuttonapoli.tv.

Potrete come al solito interagire con la nostra trasmissione facendo le vostre domande e ponendo le vostre considerazioni attraverso la Chat posta alla destra della Tv.

Ranocchia, l'agente: "Napoli? Solo chiacchiere"


di Giorgio Mosconi
Fonte: tuttonapoli.net

Interpellato da Ilsussidiario.net, Marco De Marchi, agente di Andrea Ranocchia, uno dei migliori giovani attualmente in circolazione risponde alla voci di calciomercato sul suo assistito. Il ragazzo del Bari ma di proprietà del Genoa,è stato accostato in questi giorni al Napoli e alla Juventus. Ecco quanto evidenziato da TuttoNapoli.net:

Signor De Marchi, si è parlato in queste ore di un interessamento del Napoli per Ranocchia: lo può confermare o meno?

"Sono tutte chiacchiere. Per adesso Ranocchia sta facendo molto bene nel Bari e nell’Under 21 e l’importante è che rimanga concentrato sulla stagione attuale e che prosegua questo bel cammino iniziato".

Napoli, non multato Hamsik a 140Km/h? Vigili allibiti


di Giorgio Mosconi
Fonte: tuttonapoli.net

Si dicono «esterrefatti» i vigili urbani di Napoli per le dichiarazioni che, secondo quanto riportato da alcuni siti, avrebbe rilasciato il centrocampista del Napoli Marek Hamsik. E cioè: «Vado a 140 all'ora a Napoli, ma non mi multano perchè i vigili mi riconoscono». La polizia municipale è pronta a verificare le dichiarazioni rilasciate dal calciatore, che potrebbe essere anche convocato per spiegare bene cosa sia successo e dove sarebbe stato fermato dai vigili. Intanto, il maggiore Salvatore Greco, responsabile Unità radiomobile investigativa della polizia municipale di Napoli, definisce innanzitutto «disdicevole il comportamento di Hamsik». Poi, precisa: «Noi non facciamo sconti a nessuno». «È una vicenda che va in tutto e per tutto verificata - spiega - per attestare che qualcuno raggiunge i 140 chilometri all'ora di velocità ci vuole il sistema di foto red, altrimenti i vigili dovrebbero essere dei superman. Detto questo, bisogna capire bene Hamsik dove e se è stato fermato. Noi, e questo è certo, andremo fino in fondo per capire tutti i dettagli». E che i vigili urbani non facciano sconti a nessuno, lo ricordano loro stessi con alcune vicende legate proprio a calciatori del Napoli. Come la patente tolta a Napoli a Fabiano Santacroce per guida in stato di ebbrezza, lo scorso marzo; o la villa sequestrata per lavori abusivi a Posillipo a Fabio Cannavaro.

Galliani su Beckham: "Ci sono buone possibilità che ritorni"


di Giorgio Mosconi
Fonte: Milannews.it

Da Montecarlo, dove si trova in rappresentanza della Lega Calcio allo Sportel, l'Amministratore Delegato del Milan, Adriano Galliani si sbilancia sul riapprodo di David Beckham a Gennaio in maglia rossonera: "Ci sono molte probabilità che Beckham arrivi al Milan in prestito fino al 30 giugno ma non do per fatto nulla finchè non c'è la firma".

Sacchi: "Tornare ad allenare? Un giorno chissà..."


di Giorgio Mosconi
Fonte: milannews.it

"Tornare ad allenare? Non credo, il calcio non mi emoziona più come prima. Un giorno, se dovesse tornarmi la voglia e qualche squadra mi volesse ingaggiare, chissà...". L'ex tecnico del Milan e della Nazionale Arrigo Sacchi, che oggi fa parte della commissione tecnica del Coni per la preparazione olimpica, non vede nel suo futuro prossimo un ritorno sulla panchina di calcio. Una battuta su Cassano e la maglia azzurra. "Lippi deve pensare all'interno di una logica di squadra - dice Sacchi a margine della quinta edizione del Premio 'Sandro Ciotti' - Un allenatore può fare molto o poco, ma i risultati dipendono soprattutto dall'ambiente e dalle motivazioni dei giocatori. Il talento viene dopo queste due cose".

48580, un sms per aiutare gli alluvionati di Messina


di Giorgio Mosconi
Fonte: siciliatoday.net

Sembra essere una conquista. Gli operatori di telefonia mobile Tim, Vodafone, Wind e 3 Italia, su richiesta del Sindaco, Giuseppe Buzzanca e dell’assessore alle politiche finanziarie, Orazio Miloro, d’intesa con il Dipartimento delle Comunicazioni del Ministero dello Sviluppo Economico, hanno attivato la numerazione solidale, per sostenere la partecipazione alla raccolta fondi, a favore della popolazione colpita dal tragico evento alluvionale dello scorso 1 ottobre.

Con un semplice SMS inviato da telefono mobile al numero 48580 si potrà donare 1 euro, che sarà interamente devoluto, con destinazione vincolata, alla popolazione di Messina colpita dall’alluvione. “Il sistema – ha dichiarato il sindaco Buzzanca – è operativo da questo pomeriggio e darà la possibilità a tutti i cittadini italiani di manifestare la propria solidarietà con un gesto semplice e rapido”.

Amichevole di Messina: disponibili i biglietti Tribuna


di Giorgio Mosconi
Fonte: cataniacalcio.com

La società A.C.R. Messina comunica che sono disponibili presso gli abituali punti vendita, i tagliandi per l’amichevole di giovedi 15/10 p.v., ore 20:30, per i settori di Tribuna A Elite e Laterale al prezzo di € 10,00.

Ciò in attesa di ricevere dalla Commissione Provinciale di Vigilanza sui Pubblici Spettacoli notizie certe circa i settori dello Stadio Comunale “San Filippo” che sarà possibile utilizzare.

VERSO LIVORNO -PALERMO


di Davide Pampanin


VERSO LIVORNO -PALERMO


LIVORNO - Il campionato è fermo, e il Livorno dopo la sgambata in famiglia di ieri mattina si prende un giorno di riposo in attesa di tornare a pensare al campionato, e al Palermo soprattutto. Candreva migliora: ieri ha toccato anche il pallone (giusto un paio di palleggi) e lunedì dovrebbe fare un ultimo check up, prima del via libera definitivo. Vittorio Russo intanto è appena rientrato dalla partita della Primavera, impegnata con la Juve, dove l'osservato speciale era Dionisi: «Ha fatto un bel gol a coronamento di una buona prestazione individuale», dice il tecnico triestino, «gli serviva anche per avere i 90 minuti nelle gambe». Dovunque lo metti Dionisi segna, e Russo annota. Mister, i numeri sono importanti. La sua squadra ha messo insieme tre punti in sette partite segnando un solo gol, un po' pochino anche per una neopromossa. «Abbiamo fatto un solo gol è vero, ma creando numerosissime occasioni. È impossibile che si continui così. Prima o poi ci dobbiamo sbloccare». Cosa funziona e cosa no… «L'organizzazione del gioco e le trame che si provano in allenamento hanno funzionato abbastanza bene. Sono certe ingenuità difensive che si devono evitare e poi dobbiamo essere più cattivi sotto porta». Riformulo: che manca a questo Livorno? «Ci vuole più cattiveria agonistica». Settimana importante la prossima… «Importante e da preparare al meglio. Quella di domenica è una partita da giocare con grandissima intensità fin dal primo minuto. Senza pause di riflessione. Il Palermo è una buonissima squadra, l'ha dimostrato con la Juve, e con questo tipo di avversari abbiamo fatto sempre bene». L'ingresso di Rivas? «Forza, potenza e elevazione. A Siena i palloni di testa sono stati tutti suoi». Cosa pensa di Zenga allenatore? «Ha fatto grandi esperienze all'estero ed ha preso parte al master di Coverciano con me. Ora è in una piazza importante con giocatori importanti, e per quanto mi riguarda è un avversario da battere. Bisogna stare attenti al suo secondo, che studia al computer i movimenti in area sui calci piazzati». Rispetto alla scorsa stagione come giudica il campionato di serie A di quest'anno? «Vedo che si cerca di giocare di più a calcio, evitando di buttare il pallone in avanti senza senso». Insomma secondo Russo la strada della salvezza da dove passa? «Passa sicuramente per la prossima partita. Vediamo cosa riusciamo a combinare».

Certezza Miccoli: "Palermo da Champions"


di Davide Pampanin


Certezza Miccoli: "Palermo da Champions"


PALERMO - A Palermo è tornato il sereno. Dopo un avvio di stagione deludente e i timori di un'annata storta, la bella vittoria contro la Juventus ha ridato morale all'ambiente rosanero evitando, così, polemiche sterili e giudizi affrettati. Fabrizio Miccoli, capitano di questa squadra, non vuol sentir parlare di scudetto, ma non nasconde il sogno di giocare in Europa. "Siamo una squadra forte - ha detto in un'intervista a Tgs Studio Sport -, lo abbiamo dimostrato e possiamo fare benissimo se continueremo sulla strada tracciata domenica scorsa. Non possiamo però chiaramente passare in cinque giorni dal lottare per non retrocedere in serie B a vincere la Champions League. Ci vuole equilibrio da parte di tutti".


IL GRUPPO CON ZENGA -

"Di certo non sarà facile ripetere una prestazione del genere - ha affermato - ma siamo consapevoli dei nostri mezzi. L'importante è andare avanti così: non eravamo brocchi prima, non siamo fenomeni ora. Dobbiamo tutti avere equilibrio. Nessuno è indispensabile in questo gruppo, tutti siamo bravi e utili. Prima tutti parlavano dell'assenza di Liverani, ora non ne parla più nessuno. Sappiamo che Fabio è fondamentale per noi, ma dobbiamo parlare dei presenti, non degli assenti". Elogi anche per il tecnico Walter Zenga a cui il gruppo sembra essersi particolarmente legato. "L'abbraccio col mister? E' una persona eccezionale. E' un grande allenatore, lavora da tanti anni a grandi livelli, sa cosa vuole dai giocatori e riesce a trasmettere la giusta carica. Avanti con lui, assolutamente. Il gruppo è tutto con Zenga".

OBIETTIVO EUROPA - A inizio stagione Zenga e Zamparini hanno parlato di scudetto. Dopo sette giornate, però, la lotta per il tricolore sembra avere altre protagoniste. Arrivare in Champions o vincere la coppa Italia sarebbe un sogno: in quest'ultimo caso tra l'altro andremmo direttamente in Europa e giocheremmo la supercoppa. Certo, meglio che questa promessa la faccia sottovoce: se giochiamo sempre come con la Juventus rischio di doverla mantenere (ha scherzato, ndr)... Il gol mancato contro i bianconeri? Forse non era giornata, come contro la Roma quando il mio tiro si è fermato sulla linea. Altri prendono il palo e fanno gol, io per farne uno devo fare i salti mortali. Scherzi a parte, quello di segnare non è un assillo. L'importante è che la squadra vinca e raggiunga i suoi obiettivi".


PALERMO O LECCE - Niente "grandi" nel futuro del folletto salentino. Io sto bene qua. Lo ho ripetuto tantissime volte, così come ho detto tante volte che il mio sogno da bambino era di indossare la maglia del Lecce. Ma sto benissimo qui, voglio rispettare il mio contratto. A 33 anni, quando il mio contratto con i rosa terminerà, vedremo cosa deciderò di fare. Comunque, non mi vedo in altre città che non siano Palermo o Lecce".

Chievo: Domani la ripresa


di Tiziana Garofalo


Il calcio estivo, quando comincia la stagione agonistica, lascia un po’ il tempo che trova. Lo stesso vale per le amichevoli infrasettimanali, anche se trovare spunti sui quali lavorare non è discorso da poco in quanto permette di perfezionarsi e migliorarsi.


Per questo la sconfitta subita dal Chievo (nella foto, fonte chievoverona.it) sabato pomeriggio contro la nuova Triestina di mister Somma (Gotti è stato esonerato), non deve allarmare. Di Carlo ha schierato una formazione composta da giocatori che finora hanno avuto poche possibilità di mettersi in mostra anche per non rischiare chi, come ad esempio Pellissier, sta cercando di guarire da piccoli acciacchi.

Contro il Bari, domenica in campionato sarà tutta un’altra storia. Domani riprendono gli allenamenti per i clivensi che stanno terminando i due giorni di riposo concessi dal mister proprio dopo l’amichevole contro gli alabardati.

Al rientro non ci sarà Yepes, ancora impegnato con la sua Colombia, ma dovrebbe essere regolarmente in campo contro il Bari. Chi sicuramente mancherà sarà Rigoni per una “lesione di secondo grado ai flessori della gamba destra” che lo terranno lontano dal campo per circa due mesi.

Calciomercato: Mariga, ritorno di fiamma del Milan


di Davide Pampanin


Calciomercato: Mariga, ritorno di fiamma del Milan


Voci e indiscrezioni. Voci che si susseguono da troppo tempo e indiscrezioni mai smentite. Il Milan prepara il nuovo assalto al centrocampista crociato McDonald Mariga. Ieri il giocatore di nazionalità keniota è stato seguito per l'ennesima volta dal direttore generale del Milan Ariedo Braida.
Una visita, quella del dirigente rossonero, che aveva un duplice missione: seguire da vicino anche Alberto Paloschi. Più volte il Parma ha dichiarato il giocatore incedibile, almeno fino alla fine di questo campionato. L'avvio di satroso in campionato del Milan, però, sembra aver messo fretta a Braida e Galliani che ora sembrano disposti a sedersi attorno ad un tavolo e parlare di cifre, anche perchè sulle tracce del centrocampista africano ci sono diversi club inglesi, tra cui l'Arsenal e il Manchester United. Acquistarlo a gennaio, alla riapertura del calciomercato, sarebbe una mossa per anticipare tutti. Peccato che contro il Cagliari il giocatore non abbia disputato una prestazione esaltante, anzi. Anche a causa della giornataccia di tutta la squadra, mai capace in 90 minuti di impensierire il portiere avversario. Fatto sta che a breve il Milan potrebbe tornare a bussare alla porta del Parma e visti i buoni rapporti tra le due società (vedi il rinnovo della comproprietà di Paloschi e il riscatto di Antonelli) non è escluso che l'affare possa decollare a breve. Certo è che a quel punto il Parma dovrà trovare una valido sostituto e l'impresa non sarà facile. L'importante è che queste voci di mercato non influiscano in modo negativo sulle prestazioni del giocatore, il quale ha avuto un ottimo avvio di campionato, Cagliari a parte.

FRA VICENZA E CESENA VINCE LA NOIA

Vicenza – Cesena 0-0



Vicenza:Fortin,zanchi,ferri, martinelli ,de cesare,gavazzi(sestu),bernardini(Rigoni),signori,botta,sgrigna,margIotta.
Panchina:frison,giosa,minelli,paonessa all.maran

Cesena : Antonioli,lauro,biasi,volta,de feudis,do prado(bonura),piangerelli,parolo,segarelli(predelli),schelotto,djuric(bucchi)
Panchina: teodorani,giunchi,sinigaglia,tattini all.bisoli

Ammoniti:volta,segarelli
Arbitro:Candussio

Al Romeo Menti si sperimenta l’orario all’inglese già provato l’anno scorso in serie A ma con scarsi risultati. I padroni di casa sono privi di Bjelanovic, mentre i romagnoli devono fare a meno di Petras convocato nella nazionale slovacca per le qualificazioni mondiali. Inizio di marca bianconera grazie ad un Do Prado in vena che riesce a scardinare sulla fascia sinistra e riesce a mettere in mezzo cross invitanti prima per Parolo che mette fuori, e poi per il centravanti Djuric che spreca. Il Vicenza si rende pericoloso in due circostanze: prima Gavazzi con un diagonale dalla sinistra impegna severamente Antonioli,poi una punizione di Bernardini,fallo di Segarelli su Signori, si stampa sulla traversa ad Antonioli battuto e finisce cosi la prima frazione. Nel secondo tempo
nessuna emozione di rilievo,da segnalare i vani tentativi di Schelotto,Djuric,e di Piangerelli su corner ma non creano problemi all’estremo difensore biancorosso Fortin. Per il Cesena ottavo risultato utile consecutivo che proietta la formazione di Bisoli nei quartieri alti della classifica,per il Vicenza soliti problemi di gioco davanti al pubblico di casa. Bruno Galvan

Cagliari, Matri: "Balotelli? Era di un livello superiore"

di Davide Pampanin

Matri: "Balotelli? Era di un livello superiore"

In questa intervista concessa in esclusiva a Ilsussidiario.net Alessandro Matri analizza il suo avvio (un gol all'attivo) e quello della compagine sarda del Cagliari. Non potevano mancare anche alcune domande su Mario Balotelli, a soli 15 anni compagno di squadra in serie C1 di Matri in quel di Lumezzane.Dove deve migliorare?"Deve solo cercare di essere meno istintivo mantenendo però la sua personalità, quella che in campo fa la differenza".Si aspettava un avvio diverso?"Il mio inizio lo giudico abbastanza normale. Sono contento di aver segnato, anche se poi il gol non è servito alla squadra. Speriamo di continuare su questa linea".In che cosa è migliorato rispetto all'anno scorso?"Spero di essere migliorato grazie anche all'esperienza. Ci sarà modo e tempo per valutare i progressi. Il suo Cagliari aveva iniziato male, poi si è ripreso e, infine, è caduto nuovamente (domenica con il Chievo)".Al di là dei risultati, non sono mancate delle buone prestazioni, è d'accordo?"Abbiamo fatto delle buone gare, certo potevamo fare qualcosa in più contro il Chievo. In classifica non siamo poi messi male: con 7 punti siamo nella zona salvezza".Resta il tabù Sant'Elia…"In casa non abbiamo ancora vinto, anzi abbiamo perso tutte e tre le gare e questo ci sorprende".Forse il Cagliari fatica a imporre il suo gioco?"Sicuramente le squadre che arrivano qui in Sardegna concedono meno spazi. Per il nostro gioco è meglio quando abbiamo a disposizione più spazi".Con l'Inter, però, avete fatto una signora partita…"Sì, abbiamo giocato bene, ma il risultato ci ha condannato".Fra le squadre che avete incontrato, c'è qualcuna che l'ha impressionata?"La Fiorentina mi è sembrata ben organizzata e l'ha dimostrato anche in Champions con il Liverpool. Anche il Chievo ha ribadito di essere una buona squadra".Ogni anno gli attaccanti si lamentano del trattamento riservato dai difensori e non punito dagli arbitri, ha qualcosa da sottolineare?"Per il momento non mi sembra che ci siano stati dei grossi cambiamenti nelle interpretazioni arbitrali".Da attaccante ad attaccante, come era Mario Balotelli a Lumezzane?"Era come adesso. Aveva tanta personalità, si vedeva che era già forte, anche se fisicamente non era ancora sviluppato".Cosa avete pensato quando il mister (Walter Salvioni, ndr) lo fece debuttare a soli 15 anni?"Non eravamo sorpresi perché durante la settimana giocavamo in amichevole con la Primavera e vedevamo che Mario era di un livello superiore".Qualcuno gli rinfaccia il suo modo di interpretare il match…"E' sempre stato così, è la sua forza, è il suo carattere. Gli si può chiedere di migliorare in alcuni atteggiamenti, ma non gli si può chiedere di cambiare del tutto, rischierebbe di perdere anche il suo estro".Siete ancora in contatto? Com'è fuori dal campo?"Ci sentiamo via sms. L'ho conosciuto quando aveva 15 anni, era (a volte lo portavo a casa dopo l'allenamento) ed è un ragazzo tranquillissimo".Se dovesse dargli un consiglio, cosa gli direbbe? Di evitare le interviste?"Non mi sembra che abbia mai fatto interviste scorrette. Piuttosto in campo a volte reagisce male a certi atteggiamenti. Quando lo sento gli dico di ragionare di più, di essere meno istintivo nel carattere. Per il resto va bene così, altrimenti non sarebbe lui".

Cagliari Settimana decisiva per Pisano

di Davide Pampanin

Cagliari Settimana decisiva per Pisano

La voglia di giocare fa dimenticare qualsiasi fastidio. Ma questa volta Francesco Pisano starà attento, troppo importante il proseguo del campionato: l'esterno selargino ci penserà due volte prima di rientrare in campo prima del tempo. È fatto così Pisano, generoso e disponibile, sempre e comunque, persino nelle situazioni complicate.
È probabile che da questo ennesimo infortunio stagionale (aveva già accusato fastidi muscolari durante il ritiro estivo e in particolare in agosto nel corso della Dahlia Cup a Catania), il terzino selargino imparerà a gestire meglio il proprio corpo e la sua esuberanza, anche se resta un giocatore esplosivo. Pisano oggi si sottoporrà a una serie di terapie, mentre i suoi compagni potranno godere di un altro giorno di
vacanza.
Il terzino è ancora alle prese con i postumi dell'infrazione periostale della rotula del ginocchio destro che lo tiene fermo ormai da un mese. Pisano questa volta non forzerà i tempi e se domani, alla ripresa, dovessero perdurare i problemi, starà a riposo un'altra settimana per non compromettere la stagione. In
occasione dell'ultimo infortunio, infatti, Pisano aveva forzato i tempi, e lo sforzo aveva causato una ricaduta. Tradotto: la sua presenza a Catania non è affatto scontata.
Sosta precauzionale, invece, per Nenè, Parola e Brkljaca, che hanno saltato le ultime due sedute di
allenamento. Domani i due centrocampisti e l'attaccante brasiliano saranno di nuovo a disposizione in occasione della ripresa degli allenamenti. Per loro semplici ammaccature e rientro sicuro in vista della sfida contro il Catania, in programma domenica prossima.
Il più grave dei tre è Parola, che ha subito una ginocchiata alla coscia destra nell'amichevole contro il Selargius. Il centrocampista pisano sarà comunque a disposizione di Allegri che potrà contare anche su Astori che ha scontato la giornata di squalifica

Finito il riposo forzato, l'Ancona si ritrova


di Massimo Scavello

Fonte: Il Messangero

Messa alle spalle la sosta forzata di ieri, l'Ancona torna al lavoro in vista della trasferta di sabato prossimo a Reggio Calabria. L'appuntamento è fissato per oggi pomeriggio sul campo di Camerata Picena dove Salvioni potrà finalmente rivedere all'opea Mattia Mustacchio. Ci saranno di verificare le condizioni di Colacone che sembrava sulla via del pieno recupero, ma venerdì scorso ha subito un colpo al ginocchio nella partitella con gi allievi che lo ha costretto ad un nuovo stop. Nessuna speranza di recupero invece per Camillucci bloccato da uno stiramento ingunale,mentre torna disponibile Zavagno.

Nazionale, Marchetti giocherà titolare


di Davide Pampanin




Nazionale, Marchetti giocherà titolare




Federico Marchetti potrebbe esordire dal primo minuto in gare ufficiali con la maglia della Nazionale italiana. Considerate le non perfette condizioni fisiche di Gianluigi Buffon (che nei prossimi mesi dovrà sottoporsi a un'operazione al menisco), il Ct Marcello Lippi pare intenzionato a dare fiducia al numero 1 del Cagliari per l'ultima partita delle qualificazioni al Mondiale sudafricano, che si disputerà mercoledì prossimo a Parma contro Cipro.Marchetti, che ha esordito in Nazionale da titolare nell'amichevole del 6 giugno scorso a Pisa contro l'Irlanda del Nord (finita 3-0 per gli azzurri), sarebbe dunque preferito al "napoletano" Morgan De Sanctis, che finirebbe dunque in panchina.

Il rebus stadio scuote l'Ancona



di Massimo Scavell

Fonte: Corriere Adriatico

Gestione stadio, nuovi campi di allenamento e centro sportvo: saranno giorni di fuoco dopo il comunicato dell'Ancona in cui sono stati toccati nervi scoperti. Breve riassunto:L'Ancona non vuole più la gestione dello stadio del Conero e chiede solo di poter pagare l'affitto, mentre chiede a gran voce al Comune la possibilità di realizzare uno o più campi davanti al PalaRossini. Quindi il discorso più futuribile del centro sportivo. Sul primo punto, ovvero il Comunale è stato colto in contropiede e il sindaco Gramillano chiede le spiegazioni. E il consorzio batte cassa. Insomma il solito caos tutto anconetano.

Juventus-Fiorentina Zamparini: 'Sfida da pareggio'



di Davide Pampanin


Juventus-Fiorentina Zamparini: 'Sfida da pareggio'


'Sicuramente Andrea Della Valle tornerà alla presidenza della Fiorentina. E' stato un momento di disillusione quello che ha passato. Firenze non è una piazza facile e quindi alcuni momenti difficili è normale che si passino'. Maurizio Zamparini ai microfoni di Radio Toscana parla a tutto campo del mondo del calcio, durante il periodo della sosta di campionato, per gli impegni di qualificazione per i prossimi Mondiali delle Nazionali.
'Juventus-Fiorentina? Non tiferò nessuna delle due squadre. In questo momento mi sembra una gara da pareggio - ha spiegato il numero uno del Palermo -. Dopo le prime due, Juventus ed Inter, il campionato è apertissimo, perché anche il
Milan è entrato nella bagarre dal terzo all’ottavo posto. Capisco l’amarezza dei tifosi viola per la mancata convalida della rete di Gilardino contro la Lazio, ma anche noi del Palermo non ci siamo visti assegnare un gol di Pastore, con palla che aveva superato la linea di porta. La tecnologia la vedrei da subito nel calcio, perché non può che risolvere i problemi a cui sono sottoposti gli arbitri. Se la tecnologia non entra nel calcio è perché c’è una volontà di chi comanda in questo mondo per avere ancora potere decisionale su determinate circostanze'. -->

CELLINO:" IL MIO CAGLIARI ROCK"


di Davide Pampanin

CELLINO:" IL MIO CAGLIARI ROCK"

Il patron che non ti aspetti, insomma, pragmatico, razionale e riflessivo. «Ma certe etichette non te le stacchi più». Chissenefrega, sembra poi voler dire con una risata sottile, filtra sibillina attraverso la cornetta e non sembra voler rinnegare il passato di un solo esonero. «Io guardo avanti», dice ripensando all'addio recente di Acquafresca e alla sua crisi attualissima, poi, però, si addolcisce non poco se l'ex è Suazo, oggi all'Inter. «Ma David è un discorso diverso, è come se non se ne fosse mai andato, per lui la porta è sempre aperta». E non a caso paragona Larrivey all'honduregno, e rilancia così la scommessa sull'argentino: «Prima o poi verrà fuori. Anche Suazo ha faticato all'inizio. Non sempre si può avere tutto e subito».
Due vittorie, un pareggio e quattro sconfitte in sette partite: come spiega questo inizio così altalenante?
«Il vero Cagliari non l'abbiamo ancora visto. Abbiamo bisogno di una fase di assestamento. Ci sono tanti giocatori nuovi. Calma e sangue freddo».
Siamo già a ottobre.
«Ma i giocatori sono uomini, non robot. C'è chi attende la famiglia, chi deve ambientarsi, chi sta entrando in una nuova realtà come Marchetti, passato in un anno dalla porta dell'AlbinoLeffe a quella della Nazionale. E parlo anche di chi c'è da più tempo».
Ossia?
«Per esempio Conti è un po' nervoso. Ma come dargli torto, lui tiene troppo al Cagliari, per questo accumula maggiore stress. Ma in generale tutti i miei giocatori storici spendono più energie nervose rispetto agli altri. Per questo dico: assestamento. Qualcuno poi si dimentica gli infortunati».
Un infortunato, Pisano.
«E vi sembra poco? Per me Pisano è un giocatore prezioso, anzi fondamentale, anche se Marzoratti sta facendo alla grande».
Intanto Nenè cresce.
«È un giocatore straniero arrivato da poco in Italia. Se ci farà vedere qualcosa di buono nel girone di ritorno sarà già tanta roba».
Questa, invece, è la terza stagione in Italia di Larrivey.
«Mi ricorda tanto Suazo, e non solo lui. Non ho dimenticato i fischi all'inizio per Conti, così pure per i vari Valdes, Bisoli, Herrera, Canini. Per non parlare dello stesso Marchetti. Già alla prima giornata tutti rivolevano Storari. Io, invece, ho avuto pazienza e difeso la mia scelta. Vedrete, verrà fuori anche Larrivey, sono certo. È del segno del leone».
Ha citato Canini, la sorpresa più lieta.
«Più che una sorpresa, è una conferma».
Eppure ad agosto stava per andar via.
«Se è rimasto ci sarà pure un motivo, no? Non è semplice per un giocatore lasciarsi alle spalle un brutto infortunio come il suo al ginocchio. Aveva bisogno di continuità. Del resto non si è titolari in serie A a ventun anni per caso».
Al contrario Barone stenta.
«Ho la sensazione che dirà la sua».
Sembra meno convinto, però.
«Assolutamente no. Anzi, proprio in settimana ho avuto segnali incoraggianti: sta tirando fuori il carattere. Gli ultimi tre anni non sono stati semplici per lui, ma ha il fisico e l'età giusta per potersi ritrovare e noi siamo qui per aspettarlo».
Mai visto, invece, un Cossu così.
«Sta giocando alla grande, la sua crescita è impressionante. È un figlio di Cagliari, mai conosciuto un giocatore più tifoso di lui».
Per questo non giocherà mai in una grande squadra?
«Gioca già in una grande squadra».
Certo non sfigurerebbe al posto di Ronaldinho.
«Il problema del Milan è generale non è dovuto ai singoli».
Come sarebbe il Milan con Allegri?
«Non riesco proprio a immaginarmelo. Già faccio fatica a pensare Allegri al Cagliari da un anno e mezzo».
Non si sarà mica stancato?
«Non scherziamo. Allegri sta crescendo e ce lo teniamo stretto. Non è miglior allenatore in circolazione ma nemmeno il peggiore. Di sicuro è una persona seria. Poi magari avrà avuto anche un po' di fortuna, ma comunque fa le sue scelte con rispetto e lealtà. E io lo sosterrò sempre».
Un'altra scommessa vinta?
«Semplicemente una scelta».
Così, però, rischia di "rovinare" la sua fama di mangiallenatori...
«Quella ce l'ho sempre. Ma l'errore non lo commetti quando mandi via un allenatore, piuttosto quando lo prendi».
Lei avrebbe cacciato Donadoni?
«Semmai mi avrebbe dovuto chiedere se io l'avrei mai preso. E la risposta è no. Per carità, è un bravo allenatore, ma non va bene per il mio carattere».
E qual é l'allenatore ideale per il carattere di Cellino?
«Deve avere più personalità».
Si aspettava Ventura di nuovo in A?
«È un ottimo tecnico, uno dei più bravi. Magari il modo in cui gestisce il gruppo non mi fa impazzire».
Rosica quando perde contro i suoi ex allenatori?
«Non mi piace perdere con quei tecnici che cercano di limitare i danni senza giocare al calcio. Vedi le gare con Siena e Chievo».
E vedi Giampaolo, dunque?
«Noi cerchiamo sempre di fare un calcio bello e diverso. Allegri si fa ogni giorno un mazzo così affinché il Cagliari non sia una squadra di ragionieri».
I tifosi del Cagliari possono sognare il primato come quelli della Samp?
«Se avessi uno stadietto come quello sarei più ottimista. Noi giochiamo su una struttura precaria. Siamo in mezzo a una strada».
Ma prima o poi lo stadio si farà?
«È colpa mia. Avrei dovuto costruire uno stadio tanti anni fa da un'altra parte».
Il rossoblù che l'ha più sorpresa sinora?
«Sivakov. L'ho visto in allenamento ed è cresciuto in una maniera imbarazzante. Per Allegri sarà difficile lasciarlo fuori in futuro».
Quello da cui si attende di più?
«Senza dubbio Larrivey. Non ha mostrato nemmeno il 10 per cento del suo valore».
Acquafresca non se la passa meglio.
«È normale, ha 21 anni, ha subito una grossa delusione dall'Inter e fatica a uscirne fuori. È un ragazzo eccezionale, è giusto che il padre e la madre gli stiano vicino in questo momento».
Magari l'aria della Sardegna gli farebbe bene.
«Io guardo avanti».
Lasciare l'Isola non ha portato bene nemmeno a Suazo.
«Per me è come se David non fosse mai andato via. Quando vuole tornare per lui la porta è sempre aperta».
Un peso e due misure?
«Ma Suazo è stato con noi nove anni. È un'altra storia, come quella di Moriero, Muzzi, Villa, Festa, Firicano, Bisoli. Tutti mi sono rimasti nel cuore».
Tra questi, quindi, c'è il futuro allenatore del Cagliari?
«Speriamo. Vorrebbe dire che tutti abbiamo fatto un passo in avanti».
De Laurentiis stravolge lo staff dirigenziale, Cellino invece lo cresce in casa.
«Meglio tardi che mai. Lavorare in Sardegna deve essere una scelta di vita. Abbiamo professionisti seri che hanno bisogno solo di fiducia per crescere».
Tra tutti il direttore generale Marroccu.
«Di direttore generale nel Cagliari ce n'è uno solo: sono io. I titoli nel calcio si sprecano. Marroccu è un gran dirigente col quale mi trovo benissimo. È una bella persona e, soprattutto, sta diventando davvero bravo».
Un Cellino così riflessivo è davvero inedito, merito della musica?
«Un tempo era il golf, ora la musica. Chissà. Certo la musica male non mi fa».
A proposito: a Cagliari tutti continuano a chiedersi come ha cacciato Belen dalla sua festa-concerto.
«Non ho mandato via nessuno. La signora non aveva piacere di restare. Ha iniziato a creare problemi per qualsiasi cosa. Le ho detto di non rovinarmi la festa e ho chiesto una macchina per farla accompagnare all'aeroporto. Lei è voluta andar via. Era nervosa. Capita».

MICCOLI PROTAGONISTA NELLA CORSA DEL PALERMO VERSO LA ZONA CHAMPIONS


di Davide Pampanin
Palermo, Miccoli 'Stretto a nuoto per il 4° posto'

Amauri si concedeva il pane con la milza. 'Lui in Brasile mangiava di tutto, figurarsi se non gli piaceva - dice Fabrizio Miccoli -. Lo mangio anch’io, ma stavolta non ci sarà nessuna concessione. Non siamo in estate e io a prendere chili ci metto niente. Le tentazioni sono il pesce crudo e i cannoli. I secondi sono irresistibili, faccio fatica a resistere. Ma mi violento e ci riesco, la forma fisica è essenziale'. Sennò come può diventare il miglior marcatore di sempre del Palermo? 'È un obiettivo, non un assillo. Ho segnato 24 gol, me ne mancano 15 per superare il record di Di Maso. Ci proverò, ma è importante che i miei gol valgano per qualcosa. Un anno fa ne ho fatti 14, eppure l’Europa non è arrivata. Se giocassimo sempre come contro la Juve, il quarto posto sarebbe sicuro. Per festeggiare attraverserei lo stretto di Messia a nuoto'. A proposito. La scorsa settimana Miccoli ha fatto l’acchianata a Monte Pellegrino. 'Massacrante, forse perché ero cotto dalla partita. Sono arrivato con la lingua di fuori. Ma è stato bello, ho anche scoperto che il parroco del Santuario di Santa Rosalia è leccese. Comunque non mi tiro indietro. Arriviamo quarti e attraverso lo stretto a nuoto. Magari facciamo metà (risata, ndr)'. Per arrivare in alto bisogna vincere con le piccole. 'Giusto. Quella di Livorno è una partita difficile soprattutto a livello mentale, ma ho belle sensazioni. Giocare a Livorno mi piace, è uno dei pochi stadi in cui non mi fischiano, forse per quel Che Guevara che ho tatuato sul polpaccio. Due anni fa vincemmo 4-2, fu la migliore partita mia e di Amauri. Del problema trasferte non voglio più parlare. Il passato non conta, quest'anno fuori casa abbiamo sbagliato solo un tempo a Parma. Il modulo della gara con la Juve mi piace, non so se potremo ripeterlo anche in trasferta: sono decisioni che spettano a Zenga. Di positivo c’è che così Simplicio e Pastore hanno dimostrato di poter coesistere, avere piedi buoni in mezzo al campo non è male'. Su Sirigu: 'Non sono stupito, lo vedo in allenamento e so quanto vale. Di lui poi mi aveva parlato benissimo Jimmy Fontana. Ma spero anche che Rubinho torni quello che faceva miracoli con il Genoa, d’ora in poi c’è bisogno di tutti. Irlanda-Italia? Non l’ho vista, ho guardato Portogallo-Ungheria. Questione di nostalgia, si giocava al 'Da Luz', è stato il mio stadio (ai tempi del Benfica, ndr). Se ce l'ho con Lippi perché non mi convoca? Ma quando mai, l'Italia è un discorso chiuso da tempo. Lo ammetto: trovo strano che non si prendano più in considerazione i giocatori del Palermo. Poi penso a come siamo trattati sui media nazionali e trovo la spiegazione. Veniamo dopo dieci squadre. Un nome per Lippi? Balzaretti. Non ci sono esterni sinistri più forti di lui'. Il minuto di silenzio non osservato su tutti i campi per le vittime di Messina. 'Non tutti i morti sono uguali. Un gran pasticcio, e una gran pagliacciata le scuse che sono arrivate dopo. Se so che Obama ha vinto il Nobel per la pace? Certo, ho letto che si è stupito anche lui. Ci può stare, ma io lo avrei dato ad altri, a chi ad esempio è morto per regalare la pace a chi non ce l'ha'.

De Agostini: "Udinese? E' ora di vincere qualcosa"


di Orazio Resta
Fonte: tuttomercatoweb.com

Tra i friulani che hanno vestito la maglia della Nazionale e la maglia bianconera c'è anche Luigi De Agostini, terzino sinistro dell'Udinese anni 80. Il suo esordio in maglia azzurra avvenne quando giocava a Verona, ma solo per un caso incredibile che lui stesso racconta in esclusiva a Il Friuli/Udineseblog:

"La mia prima volta in Nazionale doveva essere nella squadra sperimentale allenata da Enzo Bearzot. C'era in programma a Genova una partita con l'Olanda di Gullit, in preparazione di Messico '86. Ero emozionatissimo. Ricordo i brividi mentre stavo per uscire dal tunnel. Brividi che si trasformarono in delusione quando trovai davanti a me il campo coperto di neve. La gara fu annullata, e il mio esordio in azzurro fu posticipato di qualche mese. Avvenne infatti quando vestivo da poco la maglia del Verona. C'è una cosa che devo dire: vestire la maglia azzurra è la cosa più bella che possa capitare ad un calciatore. Io ho avuto l'onore di indossarla in tre competizioni diverse: agli Europei, ai Mondiali e con la Nazionale Olimpica. Tutte esperienze che porterò sempre dentro di me!"

Ai tuoi tempi, un giocatore bianconero in azzurro era una rarità. Oggi sono in molti a vedere l'Udinese come quella società che può consentire l'accesso alla Nazionale. Cosa è cambiato?
"Penso che tutto comunque dipenda dal valore del giocatore, oltre che dal valore della società e dai risultati che ottiene. L'Udinese da un pò di tempo arriva nelle prime posizioni di classifica. Ai miei tempi c'era un blocco predefinito che di solito arrivava da Juve, Inter, Milan e poi c'era qualche inserimento di giocatori provenienti dalle cosiddette "provinciali". Era più una idea ancora di squadra di club che di Nazionale. Si cercava di creare un gruppo e di non cambiarlo spesso. Questo, tra l'altro, ha dato i suoi risultati con la Nazionale di Bearzot nel 1978 e nel 1982. Ora si valuta più a largo raggio. Prima il cerchio degli "osservati era chiuso a 20/25 giocatori. Adessolo stesso Lippi ne prova molti. Ma alla base di tutto credo ci sia il rendimento del giocatore".

Di Natale, Pepe e D'Agostino: Lippi ha fiducia in loro. Li porterà in Sud Africa?
"Penso proprio di sì. Questa squadra ha dato risultati. Ai reduci del Mondiale ha inserito gradatamente quegli elementi che gli danno fiducia. Penso che mercoledì farà un ampio turn over e anche i nostri bianconeri avranno maggiore spazio. Se continueranno ad esprimersi così all'Udinese, non vedo perchè Lippi non debba puntare su di loro".

Di Natale in Nazionale non rende come all'Udinese? Posizione sbagliata?
"La Nazionale non è come le squadre di club. Bisogna adattarsi a giocare per la squadra. Anche io mi adattai a più ruoli: pur di giocare da terzino passai a mediano. Penso che Di Natale possa giocare anche sulla fascia, Lippi sa cosa può dargli".

Totò sta trascinando l'attacco bianconero. Ma questa doveva essere l'anno di Floro Flores:
"Totò segna perchè Floro fa la sua parte, apre gli spazi per lui. Non ha importanza chi segna, l'importante è il risultato finale".

Pepe a sinistra?
"Secondo me ci sta. Ha qualità e quantità, fa la fase difensiva e quella offensiva. E' completo. L'Udinese, si sa, ha molti giocatori che sono in grado di interpretare più situazioni".

Tu giocavi a sinistra. Come vedi il duello Lukovic/Pasquale?
"Sono giocatori diversi. Lukovic è più bravo fisicamente, Pasquale è più completo, perchè sa attaccare e difendere".

L'Udinese potrà fare meglio dell'anno scorso?
"L'Udinese ha un valore che non si discute e per questo penso sia arrivata l'ora di pensare a vincere qualcosa, di non limitarsi ad ambire ad una posizione di classifica".

Luigi De Agostini, cosa fa adesso?
"Sono impegnato con il Real Madrid. Sono responsabile tecnico per i Camp organizzati in Italia".

Tra l'altro, una notizia che deve rendere orgogliosi, è che il Camp del Real Madrid di Tricesimo è stato riconosciuto dalla stessa società spagnola come il Numero Uno in Italia:
"Il Real Madrid organizza 12 Camp in Italia, 4 dei quali in Friuli: a Tarvisio, Lignano, Pordenone e Tricesimo. La nuova proprietà ha confermato la bontà del lavoro svolto, ha riconosciuto il livello eccelso di organizzazione dei Camp che seguiamo Marino Firmani ed io e stiamo trattando il rinnovo di questa collaborazione per i prossimi anni. Noi abbiamo l'esclusiva loro per l'Italia. Abbiamo gestito 99 ragazzi in due settimane, ottenendo ottimi risultati. Il riconoscimento non solo della vecchia proprietà del Real ma anche di quella diretta da Florentino Peres ci riempie di orgoglio e ci stimola a fare sempre meglio"

Il Padova comincia a sognare



di Andrea Ranaldo


Il Padova si conferma matricola terribile, dimostrandosi più forte di tutto e di tutti. Anche del santone Otuday, 59enne uruguaiano ingaggiato dal Mantova per trovare il “fuoco” nei giocatori lombardi. Appostato in tribuna centrale, il mago era addobbato con la maglia di Messi e un bastoncino appuntito, e al via si è lanciato in un gesto che aveva i crismi di una benedizione. Missione miseramente fallita, visto quello che sarebbe capitato di lì a poco: a regalare le vere magie sono infatti stati i ragazzi di Sabatini, che forti di alcuni interpreti di categoria superiore – Italiano su tutti - hanno letteralmente annichilito il Mantova. Ad aprire le danze è stato proprio Vincenzo Italiano, al 29’ del primo tempo, con un missile terra-aria che si è schiantato nell’angolino basso. Cinque minuti dopo Handanovic è ancora battuto: questa volta la prodezza balistica è di Rabito, che con un chirurgico tiro a girare realizza il secondo eurogol della giornata.
Nella ripresa il Mantova tenta una timida reazione, ma Cavalli spreca malamente un paio di ghiotte occasioni. Gol sbagliato, gol subito: Cani, al 24’ del secondo tempo, chiude definitivamente i conti, regalando al Padova il secondo posto in classifica.

PADOVA 3
MANTOVA 0


Padova (4-3-1-2): Agliardi; Cesar, Faisca, Trevisan, Renzetti; Bovo, Italiano (29'st Patrascu), Jidayi; Rabito (35'st Cuffa); Cani, Di Nardo (39'st Soncin).
In panchina: Cano, Giovannini, Lazzari, Cotroneo. All.: Sabatini

Mantova (4-3-1-2): Handanovic; Salviato, Fissore, Gervasoni, Rizzi; Spinale, Mondini (29'st Nicco), Caridi (12'st Locatelli); Tarana; Cavalli, Nassi (33'st Abate).
In panchina: Bellodi, Cuneaz, Lanzoni, Lamburghi. All.: Serena


Reti: 29' pt Italiano, 35'pt Rabito, 24'st Cani
 

Arbitro: Marco Guida di Torre Annunziata
 

Ammoniti: Gervasoni e Tarana (M), Renzetti e Cani (P)

L'ex Moriero sulla strada del Crotone



di Massimo Scavello
Fonte: Calabria Ora


Biglietti esaurti per il posticipo della nona giornata di serie B tra la capolista e il Crotone. I rossoblù dovrebbero in campo con Concetti tra i pali, linea difensiva affidata a capitan Galeoto con Abbruzzese, Legati e Morleo. I due mediani dovrebbero essere Beati e Galardo; i tre centrocampisti avanzati Daud, Cutolo e Giabionetta, a sostegno della punta centrale Bonvissuto. A disposizione di Franco Lerda troviamo Ferilli, Grillo, Scognamiglio, Petrilli, Di Matteo, De Martino, Mendicino. Per la sfida di questa sera la direzione di gara è affidata a Stefanini di Prato che torna ad arbitrare un match al Matusa di Frosinone dipo dieci mesi. Il fischietto toscano avrà come assistenti Fittante di Cosenza ed Evangelista di Avellino.

Gli ultimi giorni tranquilli di Ciro


di Dario Rosella

Sono giorni tranquilli quelli che si vivono a Vinovo per Ciro Ferrara.
I giocatori a sua disposizione sono pochi, dati gli impegni con le nazionali, quindi si pensa più a recuperare i lungodegenti come Del Piero e Sissoko, ai quali si è aggiunto Marchisio che ne avrà per poco più di un mese che verrà raggiunto da Buffon che sarà anch'egli costretto ad operarsi al menisco del ginocchio.
L'allenatore bianconero però, deve cercare di far tornare a marciare la propria squadra dopo la pesante battuta d'arresto, più nel gioco che nell'entità del risultato, in campionato con il Palermo. Nell'ultima uscita la squadra è sembrata senza grandi idee in avanti e, la prima volta in stagione, anche fragile dietro, al contrario delle precedenti prestazioni che avevano visto la retroguardia bianconera quale reparto di maggiore affidamento. Se da un lato la sosta ha impedito alla squadra il riscatto immediato, dall'altro permetterà di far avvicinare al rientro giocatori importanti come Sissoko e Del Piero oltre a permettere ad Amauri di ritrovare un minimo di condizione psico-fisica visto il deludente avvio di stagione.
Servirà l'apporto di tutti i giocatori per contrastare la corazzata interista, ora distante due punti; in questo senso mancherà la qualità di Marchisio in mezzo al campo, in un reparto costruito più per contenere e rompere le trame avversarie che per costruire gioco. In Champions League c'è da rimboccarsi le maniche per indirizzare il girone nei canali giusti dopo aver ottenuto solo due pareggi nelle prime due partite, costringendo la squadra di Ferrara a rincorrere, fatto mai positivo in un girone così breve e con altre due formazioni attrezzate per superarlo.
Questi sono gli ultimi giorni tranquilli per Ciro Ferrara insomma, perchè al da sabato si ricomincia a fare sul serio e sarà necessario tornare a vincere se la Juventus vuole essere protagonista in questa stagione

Gazzi: "Con il Chievo, esame di maturità"



di Tiziana Garofalo


Il “Rosso”, il “gazzosa” o più semplicemente e chiaramente Alessandro Gazzi (nella foto, fonte asbari.it). E’ stato lui a parlare oggi in casa biancorossa nonostante il giorno di riposo concesso da Ventura. Il centrocampista che la serie A l’aveva solo assaggiata con la maglia della Reggina, adesso se la sta gustando da protagonista. Eh si, perché se a Reggio vari infortuni non gli avevano permesso di dimostrare il suo valore tecnico, nel Bari, Gazzi sta lasciando spazio a poche critiche. Al termine delle partite è sempre uno dei migliori in campo e dunque i complimenti non sono affatto gratuiti.


Il centrocampista ha così fatto un proprio bilancio al termine di questa prima parte della stagione che ha visto il suo Bari comunque attore principale di un buon avvio: “Senza dubbio, non posso che ritenere il nostro inizio molto positivo, c’è chi dice che avremmo potuto avere forse qualche punticino in più ed io non mi sento di dissentire. Fin qui abbiamo sempre giocato un ottimo calcio e d’altronde in questo senso le prestazioni parlano chiaro. L’unico neo sono i gol che non arrivano ma è solo dovuto alla sfortuna, presto ci saranno.”

E’ fiducioso Gazzi che crede in questo Bari e nell’obiettivo della salvezza: “la serie A è dura, difficile, tutta un’altra cosa rispetto alla serie cadetta. Qui ogni domenica è una lotta contro tutti, noi dobbiamo continuare a fare il nostro e andrà bene” Poi uno sguardo finale alla prossima sfida di campionato contro il Chievo: “Ha ragione il mister quando dice che per noi sarà un bell’esame. Lo credo anche io. La squadra di Di Carlo sta dimostrando di essere in forma, corrono e sono ben organizzati. Sicuramente non sarà una gara facile ma anche al Bentegodi andremo per giocarci la nostra partita”.

Empoli: la ripresa.


di Giovanni Di Noia

Dopo i due giorni di riposo concessi dal tecnico azzurro Salvatore Campilongo, oggi alle ore 15.00 la squadra riprenderà gli allenamenti allo stadio Carlo Castellani di Empoli, in vista dell'insidiosa trasferta di Mantova.

La rincorsa di Brocchi: domani esami clinici, con la Samp vuole esserci


di Orazio Resta
Fonte: tuttomercatoweb.com



Cure, terapie, doppi alle­namenti per 25 giorni, compresi i week-end. Non si è fermato un at­timo, ha lottato da leone per tor­nare più carico di prima. Non si è fermato un attimo nonostante l’in­disponibilità. Cristian Brocchi è uscito dal tunnel a forza, si pre­para al rientro. Martedì sarà sot­toposto ad un nuovo controllo, poi dovrebbe rivedersi in gruppo.
Sarà in campo contro la Sam­pdoria? Non è escluso. Potrebbe strappare quantomeno la convo­cazione ed essere sganciato dal primo minuto tra Lazio-Villarreal del 22 ottobre e Bari­-Lazio del 25. Si era infortunato il 27 agosto in Svezia, fu fatale il match di ri­torno contro l’El­fsborg. Si procurò una doppia lesione al bicipite femorale della coscia sini­stra.
Non si era mai stirato in carriera. In pratica si fece male in due punti diversi del musco­lo. Ha dovuto lavo­rare al doppio del ritmo: innanzitutto per guarire e nel contempo per mantenere il to­no muscolare. E’ stato ai box per un mese e mezzo, ha una voglia pazza di giocare ed aiutare la La­zio.

IL RIENTRO - La sua disponibilità rimette in moto il turnover a cen­trocampo. Con Brocchi pronto, Ballardini potrà effettuare nuove scelte, questo gli permetterà di dar fiato ai protagonisti più utiliz­zati. Brocchi è una pedina prezio­sa, lo è per la duttilità tattica e per la grinta che mette in ogni parti­ta. Lo è per l’esperienza e per la saggezza, lo è per il ruolo di lea­der che ricopre nello spogliatoio. La pausa è servita per iniziare a ricomporre l’organico. Brocchi è pronto, aspetta il via libera dello staff medico per ricominciare la sua stagione.

LA DIFESA - E gli altri infortunati come stanno? Anche Siviglia do­vrebbe tornare ad allenarsi rego­larmente da martedì prossimo. Sta per iniziare un nuovo ciclo di ferro, il suo aiuto sarà fondamen­tale. Spera di farcela già per La­zio- Sampdoria, altrimenti torne­rà in Europa League quattro gior­ni dopo. Ha risolto i problemi ai flessori della coscia destra. Chi è in fase di recupero è Diakitè (di­strazione muscolare ad entrambe le cosce). Sta molto meglio, ieri mattina ha conti­nuato il lavoro dif­ferenziato. Può es­sere a disposizione contro la Samp. Stesso discorso ri­guarda Cruz ( ieri ha festeggiato i 35 anni), ha risolto i guai al polpaccio destro. Tra venerdì e sabato si è rivisto in campo Stephen Makinwa: era fer­mo da inizio set­tembre per proble­mi muscolari. Ha ripreso gli allena­menti.

GLI ALTRI - Chi deve pazientare è Lionel Scaloni: ha un ematoma osseo (piede sinistro), non ha re­cuperato del tutto. Gli serve an­cora tempo, riprenderà a correre con cautela, non verrà esposto a rischi. Il rientro effettivo in cam­po è ancora un po’ lontano. Ser­vono altre settimane. La Lazio tornerà ad allenarsi dopodomani, ha lavorato sino a ieri mattina. Vi­vrà due giorni di riposo, tra 48 ore inizierà la marcia di avvicina­mento al match contro la Sam­pdoria. Da domenica 18 ottobre partirà un nuovo tour de force: i biancocelesti saranno impegnati per altre 7 volte in 20 giorni. Campionato ed Europa League entreranno nel vivo.

L'Ascoli si riscatta a metà


di Marco Fundoni
Dopo la brutta sconfitta con il Sassuolo la squadra di mister Pane non riesce a conquistare i tre punti, ma rimane comunque nelle zone alte della classifica. Partita in salita per i marchigiani che al 18' subiscono il goal del vantaggio bergamasco con un'ottima combinazione Cisse-Cellini, quest'ultimo abile prima a scartare il portiere poi a depositare in rete la palla del vantaggio. L'inatteso pareggio arriva al 44' amnesia difensiva dll'Albinoleffe e il solito Antenucci pareggia. La ripresa si apre con l'espulsione di Perico per un brutto fallo su Giorgi, in inferiorità numerica l'Albinoleffe retrocede il proprio campo d'azione lasciando più spazio alle discese dell'Ascoli, abile però solo nel possesso palla, sfiorando il goal in una sola occasione al 43' con Bernacci. Finisce 1-1 ed è un risultato che accontenta tutti.

Tabellino

ALBINOLEFFE (4-4-2): Layeni ; Garlini , Bergamelli , Serafini , Perico ; Previtali (1' st Geroni), Laner (29' st Grossi), Passoni , Cisse; Cellini (11' st Piccinni), Ruopolo . In panchina: Branduani, Foglio, Cristiano, Torri. All. Mondonico.
ASCOLI (4-4-2): Frezzolini; Portin, Giallombardo(1' st Marino), Gazzola, Micolucci; Giorni (31' st Lupoli), Amoroso, Luci, Bernacci ; Sommese (35' st Potenza), Bernacci . In panchina: Guarna, Cofani, Di Donati, Aloe. All. Pane.
ARBITRO: Gallione di Alessandria.
ESPULSI:10's.t. Perico(Al) per gioco scorretto.
AMMONITI: Cissè(Al), Ruopolo(Al), Passoni(Al) e Sommese(As).