Palermo show, la Juve sta a guardare


di Francesco Delfino
Zenga rivitalizza i suoi; cambi di Ferrara che faranno discutere.Juve terza a -2 dall'Inter.

La più brutta Juventus mai vista quest'anno (e non solo...) esce travolta nel risultato ma soprattutto nel gioco nel posticipo della domenica sera della settima giornata di serie A. Se per il Palermo doveva essere la serata del dentro o fuori, si può dire che gli uomini di Zenga abbiano davvero rispettato le attese sfoderando una prestazione maiuscola. Nei primi quaranticinque minuti di gioco va in scena tutto ciò che potrebbe essere portato nelle scuole calcio come esempio di cose da fare e da non fare, facile capire quale sia la squadra interprete dell'una e dell'altra parte dello spettacolo. Una Juventus talmente brutta da dare l'impressione che quelle scesi in campo al Renzo Barbera siano solo delle controfigure di quei giocatori che tante speranze avevano fatto maturare nell'immaginario dei tifosi bianconeri. La cronaca della partita è tutta in un Palermo arrembante che sin dai primi minuti da una sensazione di netta padronanza del gioco, con un pressing asfissiante e delle ripartenze letali sulle voragini lasciate dal rombo messo in campo da Ferrara. Quest'ultimo poi non fa nulla per raddrizzare la situazione, nonostante il Palermo affondi sulla difesa della Juve come una lama tagliente nel burro. Al 15' Miccoli si invola sulla sinistra e centra uno splendido pallone che Cavani spreca a Buffon praticamente battutto.E' solo l'avvisaglia di ciò che succederà al 37' , quando un errore grossolano e sempre più consuetidinario di Felipe Melo a metà campo, consente a Cavani di siglare l'uno a zero. La Juve non fa nemmeno in tempo a riordinare le idee che Simplicio al 41' trova il raddoppio con una zampata sottomisura, su una punizione dalla sinistra battuta da Miccoli. Nella ripresa ti aspetti una Juve arrembante, magari rimessa in sesto tatticamente dal proprio allenatore e invece niente di tutto questo.Per la verità, nei primi minuti della ripresa si ha modo di intravedere una accenno di possesso palla con un Diego leggermente più ispirato e con Camoranesi che sembra l'unico davvero in serata in casa bianconera. Al 17' Diego centra la traversa su punizione e subito dopo non crede ai suoi occhi quando Ferrara lo richiama in panchina per inserrire De ceglie passando al 4-4-2. A questo punto la Juve si spegne. L'ingresso di Trezeguet crea solo più confuione di quanta non ce ne fosse prima e il Palermo rischia di dilagare in contropiede con Miccoli sempre pericolosissimo.Il match si chiude con un Palermo che controlla senza troppa fatica e una Juve che tutto sommato può dirsi contenta di aver limitato il passivo. Uno spunto per i tifosi bianconeri di buona volontà che vogliano trovare una nota positiva in questa amara notte palermitana.